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Totti-Del Piero. Ultimo duello all'Olimpico

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini/M.Graziano) – Che nella roulette di una vita impastata di calcio alla fine venga fuori il numero dieci, è probabilmente un segno di rispetto da parte del destino. Dieci.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini/M.Graziano) - Che nella roulette di una vita impastata di calcio alla fine venga fuori il numero dieci, è probabilmente un segno di rispetto da parte del destino. Dieci.

Per Francesco Totti e Alessandro Del Piero, a un certo punto, quasi un sinonimo di loro stessi, il modo più semplice per chiamarli. Quella di domani, infatti, sarà proprio la decima volta che si sfideranno all'Olimpico, l'ultima in campionato e forse in assoluto, a meno di appendici legate però alla Coppa Italia.

17 anni fa Vista anche la cornice nobile (quasi 60 mila spettatori), la partita ha un po' il sapore di un'epoca che va per chiudersi, visto che il calcio del Terzo Millennio non ha più spazio per bandiere come Totti e Del Piero. Per questo sgranare i loro numeri è un po' ripercorrere la storia recente del pallone italico, a partire da quasi 17 anni fa, il 14 dicembre 1994 in Coppa Italia, con la Roma vittoriosa grazie a un 3-1 santificato anche da un gol di Totti. Ecco, prendendo in considerazione i loro 9 incroci all'Olimpico (su 19 confronti), il capitano giallorosso ha segnato di più (5-2), mentre quello bianconero ha vinto di più (3-2). Piccola postilla: Gianluigi Buffon è il portiere più battuto da Totti.

Nemici mai Stavolta però Francesco ed Alessandro arrivano a questa sfida senza aver realizzato neppure una rete. Colpa dell'età (34 e 37 anni), degli infortuni e anche della scoperta di marginalità nei progetti dei loro club. E se la Juventus — forte del suo ritrovato ruolo dominante — ha potuto permettersi il lusso di annunciare (o ribadire) con mesi di anticipo che questa stagione per Del Piero sarà l'ultima in bianconero, la Roma ancora una volta deve aggrapparsi a Totti, nonostante per l'attacco si pensi già al futuro, con Lopez già acquistato e Hernandez nel mirino (come annunciato ieri dal suo agente). Una cosa è certa: non sarà questo match a rompere un'amicizia solida, che neppure gli anni della (presunta) rivalità in Nazionale sono riusciti ad infrangere. Non a caso il romanista pochi giorni fa ha detto: «Alessandro ha regalato magie a chi ama il calcio e tanti mal di schiena ai portieri. Più invecchia e più mette paura a chi deve affrontarlo». E lo juventino? Dopo gli ottimi straordinari di giovedì in Coppa Italia, domani si candida ad essere il primo cambio per l'attacco. Non a caso ieri su Facebook ha detto: «Pronto per la partitona. La mia testa sta benissimo: martedì tolgo i punti».

Quale futuro? I punti, invece, Del Piero intende aggiungerli in classifica perché — con la sua storia d'amore ai titoli di coda — vuole lasciare l'universo juventino con uno scudetto che dia il senso definitivo alla sua avventura. Poi per lui sarà ancora calcio, ma altrove: Inghilterra, Arabia Saudita, più probabilmente Stati Uniti. Totti invece onorerà il suo legame con la Roma fino al 2014 e quindi, secondo progetto, passerà all'altro contratto, quello (quinquennale) da dirigente. La Grande Magia a quel punto, però, sarà finita per entrambi e si dovrà vivere (anche) di «come eravamo». Consigli? Preparate i fazzoletti, ci sarà da soffrire di nostalgia.