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Totti, 600 volte solo con te

(Il Romanista-D.Giannini) Questa è una di quella volte in cui si potrebbe iniziare con il più classico dei “C’era una volta”. Come nelle favole. Quelle che terminano con il lieto fine.

Redazione

(Il Romanista-D.Giannini) Questa è una di quella volte in cui si potrebbe iniziare con il più classico dei “C’era una volta”. Come nelle favole. Quelle che terminano con il lieto fine.

Con la differenza che la favola di Francesco Totti e della Roma è ancora ben lontana dalla sua conclusione.

C’era una volta, si diceva, un giovane principe, non azzurro ma giallorosso, che il 28 marzo 1993 entrando a 2 minuti dal termine della partita contro il Brescia fece il suo esordio con la maglia romanista. Tra un mese saranno 18 anni, una vita, una maggiore età.

Ma prima di allora c’è un altro traguardo da festeggiare. Contro il Parma, l’avversaria ricorrente nel suo destino, Francesco celebrerà le 600 partite ufficiali con la maglia della Roma. Un numero stellare, roba che solo poche icone del calcio possono vantare. Come lui, che qualcosa meno di 3 anni fa era al San Paolo di Napoli a spegnere le 500 candeline.

Era la Roma di Spalletti reduce dalla vittoria di Champions con il Real Madrid e lui si regalò un’altra giornata memorabile con un gol e una vittoria. Per poi raccontare così il record appena raggiunto: «Le 500 presenze? I numeri rimangono, ma io cerco sempre di migliorarmi e spero di continuare più a lungo possibile. Era un mio sogno riuscire a battere tutti i record con questa maglia». E ancora: «Sì, voglio arrivare a 600 presenze, perché significherebbe altri tre anni abbondanti. Spero di riuscirci e di arrivare a 300 gol se possibile».

Totti aveva già fatto i conti: 3 anni abbondanti. Era il 9 marzo del 2008, dunque ci ha messo anche un po’ meno. Gli manca da raggiungere i 300 gol. Lontani, ma neanche così tanto, se solo ricominciasse a segnare come ha sempre fatto prima di questa stagione maledetta. Nella quale va male anche quando va bene, anche quando a Marassi si segna il secondo gol su azione in campionato (il primo era a Palermo) e poi si viene rimontati dal 3-0 al 3-4.

Ma dopo Genova c’è stata la svolta del cambio in panchina con l’arrivo di Montella. Che a Bologna l’ha fatto partire dalla panchina, ma senza malumori («E Vincenzo Montella olè» canticchiava Francesco mentre i fotografi prendevano d’assalto l’aeroplanino). Anche perché è probabile che domani toccherà a lui essere titolare contro il Parma, il loro Parma, quello del 17 giugno e dello scudetto. Ma gli emiliani sono soprattutto l’avversaria preferita di Totti. Il giallo e il blu sono colori che lo ispirano di più, che gli fanno vedere la porta enorme.

Sono già 14 le reti realizzate in carriera al Parma. Più che a qualunque altra avversaria. La prima arrivò lì a casa loro nella stagione 1997-1998. Sempre quell’anno, ma al ritorno, timbrò di nuovo il cartellino con un meraviglioso pallonetto (pardon, cucchiaio) a Buffon. Ma era solo l’inizio, perché poi il capitano contro il Parma ha festeggiato lo scudetto, le 388 presenze in serie A in giallorosso (superando Giacomo Losi), il record di gol in campionato con la maglia della Roma (107, superando Roberto Pruzzo). Il bomber gli cedette il primato nel 2004, nel frattempo le reti totali sono più che raddoppiate (siamo a 251), mentre in Serie A Francesco è arrivato a quota 196, a meno nove dal quinto posto occupato da Roberto Baggio nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Un obiettivo ormai a portata di mano, ma solo una tappa, verso quella quota 300 che aveva fissato meno di 3 anni fa. Per lieto fine perfetto della favola più bella. Una favola romanista.