rassegna stampa roma

Tom c’è, le polemiche no

(Il Romanista – D.Giannini) Giusto in tempo per la partita, magari anche per evitare di sentire troppo la tensione della vigilia.

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) Giusto in tempo per la partita, magari anche per evitare di sentire troppo la tensione della vigilia.

Thomas DiBenedetto sbarcherà oggi a Roma, attorno all’ora di pranzo per assistere al suo primo derby da presidente. Non è una sorpresa, la sua presenza era nota da tempo, da prima che lasciasse la Capitale l’ultima volta.

Stavolta resterà poche ore, allo stadio siederà accanto all’ambasciatore americano, poi tornerà subito a Boston per fare rientro tra il 24 e il 25 ottobre e restare parecchio. Visto che, tra le altre cose, in quella settimana sono previsti dei nuovi incontri istituzionali con il presidente della Regione, Polverini, quello della Provincia, Zingaretti, e con i vertici del Ministero per i Beni e le attività culturali.

Torna mister Tom e trova gli strascichi di una notizia che ha avuto un’eco sorprendentemente vasta (anche a causa della tempestività con cui il presidente laziale Lotito si è affrettato a mettere bocca nella questione). Quella battuta dall’Ansa nella tarda serata di venerdì, che riportava le parole dell’analista finanziario Andrea Sabatini a proposito del «pacchetto retributivo del neo patron giallorosso», dati ottenuti dopo aver esaminato i documenti pubblicati dalla AS Roma nell’ambito dell’Opa.

Sabatini parlava di uno «stipendio assimilabile a quello percepito da Rosella Sensi (1,1 milioni di euro), un biglietto aereo mensile andata e ritorno per gli Stati Uniti, la scorta personale e/o un’automobile con autista». Quel "pacchetto", come è stato definito, faceva parte di vecchi accordi fatti dai soci americani sette o otto mesi fa, prima cioè che la trattativa per il passaggio della Roma agli americani fosse entrata nel vivo. Quando cioè ancora non si pensava alla creazione della Neep, che è nata ad aprile.

Accordi preliminari tra i soci americani che avevano quantificato in quel modo (prendendo appunto come riferimento la cifra percepita da Rosella Sensi) il compenso di un manager (come accade in tante altre società di calcio), DiBenedetto appunto, che per seguire da vicino la Roma ha scelto di mettere da parte i propri affari almeno per buona parte del suo tempo.

Quegli accordi sono rimasti lì e hanno fatto parte del grande numero di documenti richiesti dalla Consob. Nel frattempo, però, da quegli accordi di tanti mesi fa, è cambiato tanto. Soprattutto è cambiata la struttura societaria e il reale compenso non è stato ancora stabilito, ma è un argomento che sarà portato in assemblea e nel Cda della Roma.

Sulla polemica pre-derby con le parole di Lotito, che alla notizia aveva repicato dicendo «nè io nè gli altri componenti il consiglio di gestione e di sorveglianza della Lazio abbiamo mai percepito emolumenti», è inutile soffermarsi. Su quella legata invece al fatto che la notizia su questo "pacchetto retributivo" sia arrivata poco dopo la pubblicazione dell’intervista di DiBenedetto a Bloomberg nella quale il presidente aveva detto «i peccati del passato si stanno iniziando a pagare adesso», appare evidente che il riferimento non fosse certo alla retribuzione del suo predecessore ma alla precedente gestione in senso più generale.