(Corriere dello Sport/Infopress - R.Loria) - Un prudente entusiasmo. A cercare di descrivere lo stato d’animo del tifoso romanista in questi giorni si sfiora l’ossimoro, ovvero l’accostamento di due parole di significato opposto.
rassegna stampa roma
Testaccio pensa già in dollari
(Corriere dello Sport/Infopress – R.Loria) – Un prudente entusiasmo. A cercare di descrivere lo stato d’animo del tifoso romanista in questi giorni si sfiora l’ossimoro, ovvero l’accostamento di due parole di significato...
Prima parola: entusiasmo. Travolgente e inevitabile, perché chi tifa per la Roma spera in un futuro di investimenti e vittorie. E da questo punto di vista Thomas DiBenedetto e i suoi partner non possono non accendere la fantasia. Seconda parola: prudenza. Già, perché troppe sono state le illusioni negli ultimi tre anni. Troppi i dietrofront e troppe le smentite. E allora la gente romanista attende con ansia cifre, firme e ufficialità, prima di iniziare a sorridere veramente. E’ così che si divide Testaccio, il quartiere storicamente cuore del tifo romanista: tra prudenza ed entusiasmo e, naturalmente, anche qualche sogno ad occhi aperti.
ENTUSIASTI - Tra chi non sta nella pelle solo a sentir parlare di americani, di dollari, ma soprattutto di una Roma forte e ambiziosa, c’è Sergio Rosi, storico presidente del Roma Club Testaccio. « Se arrivano per investire non posso che essere contento. Mi piacerebbe vedere una Roma che non si deve porre il problema se ha i soldi o no per acquistare un giocatore ». Rosi non ha paura che si perdano le radici, la romanità. « Magari metteranno un uomo immagine, un personaggio romano e romanista che ci rappresenti. Certo presidenti come Dino Viola e Franco Sensi rimarranno sempre la vera immagine della Roma ». Tra chi non vede l’ora di vedere la Roma a stelle e strisce c’è Giorgia Cosimetti, barista e soprattutto romanista doc. « Sono contentissima di quello che sta accadendo. Mi sento un po’ come nel film di Alberto Sordi “Un americano a Roma” ». Giorgia ha le idee chiare sia per quanto riguarda il futuro sia per il passato. « Chi spero che arrivi con gli americani? Ancelotti. I Sensi? Capisco il dispiacere, ma credo sappiano che quello che si sta facendo è per il bene della Roma » . Quindi Vincenzo Rossi, che lavora in una storica pizzeria di Testaccio. « Speriamo bene perché da quello che ho capito a livello economico ci possono far fare il salto di qualità. Una mossa importante? Sarebbe quella di costruire uno stadio solo per la Roma. Il sogno? Messi in giallorosso » .
PRUDENTI – C’è anche chi ancora non ci crede. Chi vuole toccare con mano prima di regalarsi un po’ di entusiasmo. E’ il caso di Frabrizio, socio del Roma Club Testaccio. « Sarei contento se arrivasse qualcuno in grado di investire, ma siamo proprio sicuri che arrivano? Ne abbiamo viste troppe: russi, arabi, ora gli americani. Fino a che non è sicuro preferisco andare cauto ». Discorso simile per Mirko Iemma, professione barista. « Intorno alla Roma sono state fatte troppe chiacchiere. Visti i precedenti non mi illudo. Sia chiaro: non sono contro l’arrivo degli americani, ma voglio cose concrete ». La chiosa alla giornata tra le vie di Testaccio arriva in latino, una lingua scelta non a caso da chi è romano verace: « Pecunia non olet ». Il denaro non ha odore. Tanto meno i dollari di DiBenedetto. E allora benvenuti americani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA