(repubblica.it - F.Bianchi) Tessera del tifoso, anno secondo: al Viminale sono più che soddisfatti, in queste prime giornate di campionato tutto è filato liscio. Gli incidenti, rispetto al passato, sono diminuiti drasticamente.
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Tessera tifoso, anno secondo. Tutti i pregi e difetti
(repubblica.it – F.Bianchi) Tessera del tifoso, anno secondo: al Viminale sono più che soddisfatti, in queste prime giornate di campionato tutto è filato liscio. Gli incidenti, rispetto al passato, sono diminuiti drasticamente.
Così come i feriti, e i danni su treni e autogrill. Non solo: risparmio consistente di uomini e mezzi (da impiegare altrove) e di soldi (non si spara più, fortunatamente, un lacrimogeno...).
Sbaglia Piersilvio Berlusconi quando dice che lui farebbe fatica a "portare suo figlio allo stadio". Non si ricorda come erano prima: svastiche, scontri, cariche, incidenti. Una vergogna. Certo, la strada verso la civiltà e il ritorno delle famiglie negli stadi è ancora lunga, ma ci sono segnali confortanti (vedi Torino) e chissà che, piano piano, non si possano abbattere davvero le barriere.
Con questo, resto dell'idea che per emarginare i violenti (che ogni club si porta dietro, anche se in piccola percentuale) si poteva studiare un sistema meno macchinoso della tessera del tifoso: ma è innegabile che adesso, ad esempio, ci sia una maggiore organizzazione da parte delle questure (non sempre attente al problema-calcio) e che non ci siano più problemi con alcune tifoserie in trasferta (come quella del Napoli). Al progetto-tessera, voluto dal ministro Roberto Maroni, stanno lavorando con attenzione massima il capo dell'ordine pubblico del Ministero degli Interni, Armando Forgione, e i vertici dell'Osservatorio (Pietro Ieva e Roberto Massucci).
Quest'anno la palla è passata soprattutto ai club. Non deve più essere una tessera di polizia, oppure la tessera-business. Troppe società si sono appoggiate infatti alle banche: sbagliato. Poche società hanno fatto convezioni con negozi di abbagliamento sportivo, catene di supermercati, eccetera. Chi fa la tessera del tifoso non deve essere punito: ma agevolato. Non sempre succede.
Un lettore ci segnala, ad esempio, alcuni problemi e disfunzioni: a San Siro sarebbero entrati anche tifosi della Roma senza tessera (cosa che quest'anno era stata esclusa), messi poi insieme ai "fidelizzati" nello stesso settore ospiti. A Empoli, alcuni tifosi della Samp, pur in possesso di regolare biglietto, sono rimasti fuori a girare per la città. Difficoltà ci sarebbero state anche a Pavia. Ci auguriamo che Osservatorio e Leghe Calcio competenti possano vigilare: bisogna, quando possibile e ovviamente quando ne hanno i requisiti, agevolare i tifosi. Non cercare di scoraggiarli e metterli tutti seduti davanti alla tv... La Roma intanto nel cda del 27 settembre deciderà che fare la card bocciata due volte dal Viminale (e che secondo i dirigenti di Trigoria consentirebbe di recuperare molti abbonati): è stato fatto passare, sin dall'inizio, un messaggio sbagliato, come se si potessero aggirare le procedure della tessera del tifoso. Non è così, in realtà: ma alcuni grossi club hanno subito protestato contro la Roma, rivolgendosi all'Osservatorio che ha stoppato, per ben due volte, il goffo tentativo dei dirigenti giallorossi. Ricordando, appunto, come esista un protocollo firmato dalla Lega di A (ed è lì che la Roma dovrebbe rivolgersi...) proprio col Viminale. Protocollo rispettato da tutti (molto virtuosa, ad esempio, è la Lega Pro). E adesso? La vicenda finirà al Tar del Lazio? Ma ne vale davvero la pena?
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