(Il Romanista) - «Sono sette anni che manco. Sono felice che la Roma mi ha dato la possibilità di rientrare e di dare il mio apporto alla società e alla squadra. Ringrazio Baldini e la fiducia che ha avuto in me di Luis Enrique».
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Tancredi: «Mai andato via»
(Il Romanista) – «Sono sette anni che manco. Sono felice che la Roma mi ha dato la possibilità di rientrare e di dare il mio apporto alla società e alla squadra. Ringrazio Baldini e la fiducia che ha avuto in me di Luis Enrique».
Sono queste le prime parole che Franco Tancredi ha concesso in esclusiva a Radio Cucs Legend. Ecco l’intervista. «Le sensazioni quando ho varcato il cancello di Trigoria? Nonostante sia stato sempre un freddo, mi ha fatto un’impressione particolare. Rimettere la maglia giallorossa. Un fremito è passato. Metà della mia vita l’ho passata alla Roma come uomo e come giocatore. Poi dopo dieci minuti è passato tutto: è come se non fossi mai andato via».
Hai mai pensato di poter tornare?Pensavo fosse molto difficile. Poi sono cambiate le condizioni. E’ motivo di orgoglio, segno che qualcosa di buono in passato avevo fatto. Certo la mia scarsa attitudine con la comunicazione aveva fatto emergere solo una verità. Poi gli anni mi hanno reso giustizia. Ora sono solo felice. Il passato non torna più.
Chi ti è stato vicino in quegli anni?Tantissimi amici che mi hanno dato voce quando ero più impopolare di Bin Laden.
Come hai trovato l’ambiente?La tifoseria è la migliore in circolazione. A Trigoria ho rivisto tanti amici e due giocatori che ho visto crescere: Totti e De Rossi. Sono tornato a casa. Ventisette anni di Roma. Non permetto a nessuno di mettere in dubbio questi anni. La Roma tecnica. E’ cambiato tutto, c’è un nuovo progetto molto interessante e c’è in atto un vero cambiamento di mentalità. Abbiamo bisogno del sostegno di tutto. Un progetto innovativo che alcune squadre all’estero stanno già studiando. Franco Baldini. E’ stato un mio dirigente alla Roma, al Real Madrid, alla nazionale inglese. Poi mi ha dato la possibilità di tornare alla Roma. Conosce i miei pregi e difetti. Roma, Torino, Madrid e Londra. C’è sempre da prendere il buono e il cattivo. Mi piace lavorare, sono professionale ed esigente. Quando giro con la macchina e vedo un campo con una scuola calcio mi fermo sempre, c’è sempre da imparare.
Da preparatore atletico, una riflessione su Stekelenburg, Curci, Pigliacelli, Lobont. Stekelenburg è un portiere di caratura internazionale, ha giocato in una società importante come l’Ajax e l’anno scorso è stato uno dei migliori ai Mondiali del Sudafrica. Gli altri stanno lavorando molto molto bene. In Italia è importantissimo avere un grande portiere, che sbaglia poco e alla fine dell’anno ti porta quegli 8-10 punti che fanno la differenza.
Il miglior allenatore che hai avuto.Sicuramente Nils Liedholm. Gli devo tutto. Ha avuto il coraggio di togliere il dodicesimo della nazionale per far giocare me alla Roma. Avevamo opinioni differenti ma gli sarò sempre riconoscente.
Il miglior portiereSenza dubbio Buffon, quello della mia epoca Zoff».
Un messaggio ai tifosi.Stateci vicini.
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