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Tallo, da incubo ad arma in più

(Il Romanista – V.Meta) – La miglior descrizione di Junior Tallo, centravanti che la Roma ha preso in prestito dal Chievo, l’ha fatta Luca Antei, ma senza neanche aver bisogno di parlare.

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - La miglior descrizione di Junior Tallo, centravanti che la Roma ha preso in prestito dal Chievo, l’ha fatta Luca Antei, ma senza neanche aver bisogno di parlare.

Mentre lasciava il Giacinto Facchetti al termine della vittoriosa semifinale di Coppa Italia contro l’Inter, a chi gli chiedeva se avesse sofferto l’ingresso dell’ivoriano, rispondeva con una smorfia che era tutta un programma e un appena sussurrato «lascia sta’...». Di quella sfida stellare, il gigantesco centravanti che i nerazzurri avevano preso dal Chievo in prestito a gennaio giocò soltanto i minuti finali, eppure bastarono a evocare fantasmi per la difesa della Roma, gli stessi attestati dalla smorfia di Antei. Luca se lo ricordava bene Tallo il Terribile, l’autore del gol che con la maglia gialloblù condannò all’eliminazione la Primavera nei playoff di due anni fa: chissà se avrebbe mai pensato di ritrovarselo compagno in giallorosso. E chissà se l’avrebbe mai immaginato lo stesso Tallo, dopo aver rischiato di essere il castigatore della Roma anche con la maglia dell’Inter. Sette mesi fa era a Trigoria per cercare di ribaltare il 2-1 dell’andata e strappare alla squadra di De Rossi la finale di Coppa Italia, ora è pronto a tornare sul campo A ma con l’altra maglia, quella giusta. Nato in Costa d’Avorio nel dicembre del ’92, fisico da corazziere e adeguata potenza nel tiro, Tallo è stato fra i protagonisti dell’ottima stagione disputata dalla Primavera del Chievo nel campionato 2009/2010, culminata nella qualificazione alle final-eight, raggiunta proprio a spese della sua nuova squadra. Lo scorso gennaio l’Inter lo ha preso in prestito con diritto di riscatto per rinforzare un attacco che già poteva contare sui nazionali Under 19 Dell’Agnello e Lussardi, oltre al fantasista Alibec e all’altro gigante africano Thiam. Con la squadra di Fulvio Pea ha vinto il Torneo di Viareggio, sebbene abbia faticato non poco a trovare spazio con una concorrenza tanto folta e a dine stagione i nerazzurri hanno deciso di non riscattarlo. A Trigoria - Alberto De Rossi in primis - se lo ricordavano bene: quando segnò il gol del 2-0 a Desenzano, di fatto eliminando dalle final-eight una Roma che aveva stravinto il suo girone, fra campo e panchina si infuriarono più o meno tutti, visto che per controllare quel pallone e liberarsi di Malomo, Tallo non si era fatto scrupolo di strappare la maglia dell’allora capitano della Primavera. Le proteste costarono a Malomo il rosso diretto: «Mi è dispiaciuto tanto - avrebbe detto tempo dopo ripensando all’episodio -. Io lo avevo anticipato, ma lui è andato via strappandomi la maglia e ha messo in mezzo la palla del 2-0. Gran giocatore, comunque». Un giudizio condiviso anche da Giovanni Sartori, il direttore sportivo del Chievo che in questi anni l’ha visto crescere: «Il ragazzo è bravissimo tecnicamente, una prima punta che partecipa molto alla manovra, al gioco della squadra. Con le dovute proporzioni possiamo paragonarlo ad Ibrahimovic, un giocatore con ampi margini di miglioramento» Potrebbe essere lui l’arma in più della nuova Primavera. Certo raccogliere l’eredità di un certo Mattia Montini non sarà impresa da poco, ma per uno che a diciassette anni era conteso da Real Madrid e Arsenal la sfida è di quelle che affascinano.