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Svolta dei diritti tv del calcio, chiusi 114 siti internet pirata

LaPresse

Operazione Free Football della Guardia di Finanza contro le frodi tecnologiche. I siti offrivano contenuti sia in diretta sia in modalità streaming on demandPartite di calcio, ma anche altri eventi

Redazione

Partite di calcio, ma anche altri eventi sportivi, film e serie tv. Tutto trasmesso illegalmente da siti con server all’estero, situati nei Paesi dell’Est. Si chiama “Free Football” l’operazione – sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia congiuntamente al Nucleo Speciale Tutel Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia - che ha permesso di oscurare 114 siti internet, spiega Il Sole 24 Ore.

Un intervento né facile, né immediato: le Fiamme Gialle sono partite la scorsa primavera, da aprile in poi. Insomma nel momento di massimo richiamo per i pirati del web, con l’entrata nel vivo delle competizioni europee. Da lì si è arrivati nel corso dei mesi all’individuazione dei siti pirata che operavano in violazione del copyright. "In particolare – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza che ieri ha reso nota l’operazione – è stato accertato che venivano offerti contenuti “pirata” sia in modalità “streaming live” cioè in diretta, che in modalità “streaming on demand”, quindi, a richiesta degli interessati".

Il business legale falciato dalla pirateria è di 1,08 miliardi, quanto a fatturato perso da tutti i settori economici italiani. Di questo, ammonta a 600 milioni il conto presentato dalla pirateria al solo settore audiovisivo, per un colpo in grado di mettere in pericolo oltre 6mila posti di lavoro. E proprio sullo sport il fenomeno è in ascesa: +52% gli atti fra 2017 e 2018. Sono così quasi 5 milioni gli italiani che nel corso del 2018 hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live, in streaming sui propri device (computer, tablet, smartphone, smart Tv) o presso amici e familiari. Nell’ultimo anno si stimano oltre 22 milioni di atti di pirateria sportiva, soprattutto di eventi calcistici, seguiti da Formula 1 e MotoGP, e circa 5,3 milioni di fruizioni perse.