(Il Romanista - E.Masetti) - Tre gol in tutto il 2011, di cui uno - il penultimo - segnato proprio all’Inter a San Siro. Per Marco Borriello è arrivato il momento di invertire la rotta.
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Supermarco, San Siro è casa tua
(Il Romanista – E.Masetti) – Tre gol in tutto il 2011, di cui uno – il penultimo – segnato proprio all’Inter a San Siro. Per Marco Borriello è arrivato il momento di invertire la rotta.
Lui è il primo a saperlo: attaccante, senza gol non vive. E quindi, se davvero domani sera toccherà a lui partire titolare, non ci sarà nessun altro obiettivo. Via i ricordi degli ultimi tormentati mesi, via la possibile cessione, gli incomprensibili minuti giocati in Europa League, la panchina con lo Slovan e le voci su un suo, presunto, rapporto difficile con l’allenatore: in quello che è il suo derby, contro la squadra che se fosse rimasto Leonardo avrebbe provato a prenderlo al posto di Forlan, Borriello vuole tornare a fare quello che gli riesce più naturale, il gol. Al Meazza da quando è romanista ha segnato due volte: il 18 dicembre e l’11 maggio. Campionato e Coppa Italia. Milan e, appunto, Inter. La prima volta, c’era ancora Ranieri in panchina, il suo gol servì a strappare via tre punti importantissimi ai futuri campioni d’Italia e a cogliere una vittoria che sembrava rilanciare in modo definitivo le ambizioni dei giallorossi in chiave scudetto. La storia è andata diversamente tanto che, quando è tornato a segnare a Milano, in panchina c’era Montella e la sua rete contro l’Inter non servì ad evitare l’eliminazione in semifinale. Ai nerazzurri, fino a quel momento, aveva segnato soltanto una volta il 19 marzo 2008 quando ancora indossava la maglia del Genoa. Milano però è casa sua, in tutti i sensi. Ha un appartamento, tanti amici, la famiglia e una serie infinita di ricordi che domani sera rappresenteranno, ancora una volta, una motivazione in più. Per prendersi e riprendersi la Roma, magari come un anno fa, quando di questi tempi era indispensabile. La sua prima stagione romanista era iniziata nel migliore dei modi: con Ranieri ha giocato 26 volte da titolare in 30 partite (21 in campionato, 4 in Champions e 1 in Coppa Italia), mentre con Montella tutto è cambiato e si contano 7 presenze dall’inizio in 16 gare con Vincenzo in panchina. Di queste 7, per 2 volte la scelta è stata obbligata visto che Totti in Coppa Italia era squalificato. Con Luis Enrique, almeno all’inizio, il feeling sembrava ottimo: in ritiro Borriello è stato uno dei migliori, nelle prime amichevoli è sempre partito titolare, salvo poi arrivare, da Ferragosto in poi, alle prime esclusioni, al mercato e, infine, alla permanenza a Roma. Che vista da molti come un potenziale problema, potrebbe invece rivelarsi un ulteriore acquisto: a Borriello, quando Luis Enrique gliene darà la possibilità domani come sembra, l’occasione di dimostrare che quei 15 minuti a Bratislava sono stati la fortuna sua e della Roma. Le premesse ci sono tutte visto che Marco è uno di quelli che esce dal campo per ultimo, si ferma spesso a parlare con l’allenatore e col suo staff (il tattico Moreno in particolare), cerca di ritagliarsi uno spazio importante in un modulo che certo non è congeniale alle sue caratteristiche. Magari non farà 25mila gol, ma basterebbe, per una Roma che in attacco ha più di qualche problema, che domani sera ne facesse uno. Decisivo. Come il diciotto dicembre.
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