(Gazzetta dello Sport-M.Calabresi) Così come tiene a precisare Luis Enrique, «vincere o perdere in fondo cambia poco. L’importante è applicare i principi che stiamo provando e studiando in allenamento, sia in fase offensiva che in fase difensiva.
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(Gazzetta dello Sport-M.Calabresi) Così come tiene a precisare Luis Enrique, «vincere o perdere in fondo cambia poco. L’importante è applicare i principi che stiamo provando e studiando in allenamento, sia in fase offensiva che in fase...
Ed è importante anche l’atteggiamento dei giocatori in campo» . Si può essere d’accordo, ma c’è modo e modo di perdere: esaurito il libro delle attenuanti (il Psg era avanti con la preparazione, alla Roma mancavano tanti giocatori, e così via), stasera a Budapest con il Vasas — gara trasmessa in diretta su Roma Channel ci si attendono le prime risposte. Da chi lo scorso anno c’era, e da chi stasera si vedrà per la prima volta con il giallorosso addosso. Non è il caso di un ragazzino di 19 anni, da ieri Oscar come sorpresa di inizio stagione: Federico Viviani, o Bibiani, per dirla alla Luis Enrique, utilizzato al pari dei grandi. Viviani ha la stessa età di Junior Tallo, attaccante ivoriano ex Chievo e Inter, da ieri un giocatore della Roma: farà la spola tra Primavera e prima squadra. Recordman «Bibiani» e Bojan Krkic hanno due anni di differenza, ma lo spagnolo si è fatto attendere, come una donna al primo appuntamento: non per colpa sua, per carità, ma di una trattativa formalmente chiusa ma non nella sostanza. È arrivato a ritiro finito: tempo di presentarsi e di regalare qualche numero dei suoi. L’omino delle 648 reti nella Cantera del Barcellona a Innsbruck è rimasto a guardare, ma con una settimana di allenamento a Trigoria ha benzina a sufficienza per incantare e segnare i primi gol con la nuova maglia. Non che sia impresa impossibile visto che il Vasas, a zero punti dopo tre giornate nel campionato ungherese, di palloni nella propria porta ne ha già raccolti 11. Da giorni, Luis Enrique prova il catalano tascabile assieme a Totti, giurano con discreti risultati: l’attrazione della serata sono loro, non resta che ammirare.
Unico e solo Niente turnover al centro della difesa, laddove c’è il deserto. Juan, ieri costretto a interrompere l’allenamento per un affaticamento muscolare (ci mancava), stamattina non partirà così come Burdisso, che ha solo quattro allenamenti nelle gambe, e Antei, anche lui acciaccato. A guidare la difesa, nel giorno dell’esordio con il numero 5 che fu di Mexes, sarà Gabriel Heinze, chiamato a tamponare e ritrovatosi l’unico, con Cassetti che in un ruolo non suo proverà a fargli sentire di meno la solitudine. In attesa di Burdisso, ottimista dichiarato: «Sarà un anno bellissimo — assicura a Roma Channel —. Ho voglia di vincere con questa maglia, sarebbe una cosa diversa da qualsiasi altra. Vucinic via? La Roma ci perde, ma non è il momento dei rimpianti. Lui e Menez qui non riuscivano a esprimersi, in bocca al lupo» .
Finto esordio Quello vero, José Angel lo ha già fatto a Innsbruck, ma non è che sia stato granché: gli attaccanti del Psg, da quella parte, scendevano come pioggia, e quella faccia già timida di chi è arrivato in punta di piedi si è fatta triste e cupa. Avrà modo di rifarsi, già stasera, magari aiutato qualche metro più avanti da De Rossi, un altro che in Austria ha fatto da spettatore. Lui ci sarà, non Vucinic: se sul primo, Luis Enrique ha messo il veto, sul secondo ha già voltato pagina.
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