rassegna stampa roma

Stekelenburg il pioniere

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Erano anni che non si vedeva un portiere così. Nazionale, titolare dell’Olanda finalista al Mondiale, Maarten Stekelenburg è il primo olandese a vestire la maglia giallo­rossa.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Erano anni che non si vedeva un portiere così. Nazionale, titolare dell'Olanda finalista al Mondiale, Maarten Stekelenburg è il primo olandese a vestire la maglia giallo­rossa.

Ci andò vicino Vanenburg, nel 1989, poi Trustfull, otto anni dopo. Dall'Ajax era arrivato anche Cristian Chivu, che però è ro­meno. Stekelenburg è uno dei portieri più al­ti della serie A, con i suoi 197 centimetri. E' una dei rappresentanti della folta legione straniera. Nella prima giornata di campiona­to sono dodici gli stranieri che sono scesi o scenderanno in campo.

DA KONSEL IN POI - Nella Roma è il primo nu­mero uno europeo dopo Miki Konsel, arriva­to a Roma nel 1997. Lobont, al terzo anno in giallorosso, non è mai stato titolare. Quella dell'austriaco fu la prima operazione condot­ta per Franco Sensi da Franco Baldini, al­l'epoca giovane procuratore che, grazie a quella intuizione e a quella di Paulo Sergio, conquistò la fiducia del presidente gialloros­so, passando dall'altra parte della barricata. Due grandi stagioni con Zeman per Konsel, ancora amato dai tifosi romanisti. Poi un campionato a Venezia, già alle prese con pro­blemi fisici, prima di smettere.

QUANTI CAMBI - Da allora a difesa della porta della Roma non c'è stato più un titolare indi­scusso. Non lo è stato neppure Antonioli, il portiere dello scudetto. Spes­so preso di mira dalle critiche e poco amato dai tifosi. Peliz­zoli, pagato a peso d'oro per essere il suo sostituto, non ha mai convinto completamente, pur avendo conquistato an­che la maglia della Nazionale. Con l'arrivo di Spalletti è sta­to scoperto Doni, mentre il promettente Curci non è mai cresciuto abba­stanza per diventare titolare. Per il brasilia­no, arrivato dalla Juventude pagandosi il car­tellino, quattro stagioni a buoni livelli, poi il declino, cominciato per un grave infortunio al ginocchio. Per un anno e mezzo lo ha sca­valcato Julio Sergio. Questa estate sono anda­ti via entrambi.

L’INSERIMENTO - Con il rientro di Baldini la Ro­ma è tornata a cercare il portiere in Europa. E Stekelenburg è sempre stato la primissima scelta, anche quando Sabatini trattava Ka­meni o Romero. L'olandese è stato il miglior portiere del Mondiale e Lobont, che aveva scavalcato all'Ajax, è il suo compagno di stan­za in ritiro. Durante gli allenamenti il rome­no gli fa da interprete, perchè parla benissimo l'inglese. Ste­kelenburg già capisce l'italia­no, ora che ha trovato casa a Casal Palocco insieme alla moglie Kim Kallenbach co­mincerà le lezioni per impa­rare la lingua. Roma gli piace, soffre un po' il caldo di questa lunga estate, è già rimasto conquistato dalla cucina italiana.

SPONSOR - Michi Konsel non ha dimenticato l'esperienza nella Capitale. « Non posso stare troppo tempo senza tornare, seguo il campio­nato italiano e faccio il tifo per la Roma ». E' convinto che con Stekelenburg la squadra giallorossa sia in buone mani: « L'olandese è un portiere completo, non ha punti deboli. Un portiere però deve dimostrare le sue qua­lità sul campo. La prima partita sarà molto importante, partire con il piede giusto aiuta molto. Spero che sia una sicurezza per la Ro­ma, che in tanti anni non è riuscita a trovare un portiere che abbia avuto continuità. L'Olimpico trasmette una grande pressione, ma un portiere è sempre sotto pressione per­chè un errore può causare un gol. A me que­sto non dava fastidio, anzi mi esaltava. Chi difende la porta di una squadra importante come la Roma deve essere mentalmente for­te. Se dentro di te hai i numeri di un vero nu­mero uno, Roma è una piazza fantastica ». Ci sono analogie tra Konsel e Stekelenburg, por­tieri con difese schierate molto alte: « Questo richiede grande concentrazione, ma a me questo sistema di gioco è sempre piaciuto. Il pericolo è sempre dietro l'angolo, non biso­gna mollare un attimo, devi stare sempre dentro la partita, con l'occhio sempre sulla palla. Per una squadra nuova avere un por­tiere che dà sicurezza è molto importante. Stekelenburg può farlo ».