rassegna stampa roma

Stadio sprint

(Il Romanista – T.Cagnucci) – Mentre la politica romana cerca di mettere mano (o manomettere?) sulla rivoluzione romanista, lo stadio è adesso. Lo stadio è stasera, Roma-Siena. Un’altra quarantina di migliaia di spettatori anche se...

Redazione

(Il Romanista - T.Cagnucci) - Mentre la politica romana cerca di mettere mano (o manomettere?) sulla rivoluzione romanista, lo stadio è adesso. Lo stadio è stasera, Roma-Siena. Un’altra quarantina di migliaia di spettatori anche se è giovedì sera e si gioca solo contro il Siena.

Stiamo ritornando ai tempi in cui lo stadio era pieno, quelli di Viola che sognava di costruire una casa soltanto per la Roma: c’era riuscito, gli hanno detto di no, con il loro veleno. E così hanno chiuso la pagina più bella della nostra storia, fatta di sole, Barilla, Falcao. E di gente allo stadio. Ne stiamo aprendo un’altra. Stavolta lo stadio è veramente il progetto, non solo quello fisico (l’impianto, i permessi, i vincoli, i costruttori, le aree edificabili, i centri commerciali, il museo, i mezzi di trasporto, gli architetti, l’aria condizionata, il modello Texas, l’erbetta di penultima generazione, l’aria condizionata, la legge, la leggina, il decreto, l’aiutino...) ma il luogo dell’anima che è sempre stato per i tifosi romanisti. E pare bello, e significativo, che - quasi contemporaneamente - mentre le autorità cittadine, le istituzioni competenti in Campidoglio si allineavano agli umori cittadini, alla pancia della Sud, Luis Enrique in conferenza stampa illustrava - ben prima di quello che faranno gli americani al Sindaco tra un paio di settimane, quando alle fanfare e alle cerimonie della domenica, sostituiranno fatti, numeri e intenzioni chiare - quello che è il suo progetto stadio.

 Questo: «Il pubblico è importantissimo. Noi dobbiamo fare bene per restituire ai tifosi tutto quello che ci danno. Siamo un po’ in debito con loro. Abbiamo una tifoseria straordinaria che ci chiede essenzialmente di onorare la maglia della Roma al cento per cento. Hanno visto il nostro impegno e ci hanno applaudito. Sapere di avere un tifo che ti sostiene per i tuoi sforzi e il tuo atteggiamento è meraviglioso. Ma dovranno ovviamente anche arrivare i risultati. Spero che daremo questa gioia ai tifosi, anche per me è fondamentale una relazione molto stretta tra squadra e pubblico. Per me i tifosi della Roma allo stadio sono importantissimi». E allora tutti allo stadio a sostener la Roma perché sarebbe come mettere veramente il primo, il secondo, il quarantamillesimo mattone della casa che costruiremo. Tutto il resto - stasera che diventerà notte è anche più facile - è sempre un sogno. Il Napoli ha perso, come l’Inter l’altra sera, la Juve e il Milan hanno pareggiato in casa, vincere oggi è necessario, doveroso, giusto, bello. Sarebbe la prima vittoria di una rivoluzione che già sta facendo la storia e che ieri è stata addirittura ospitata in Campidoglio. Ma la Roma siamo noi, chi ci vuole mangiare si senta escluso