(Corriere dello Sport - P.Torri, R.Zanni) Welcome back, mister president. Non erano ancora le otto di ieri mattina quando mister Tom DiBenedetto è sbucato dal varco delle uscite internazionali dell’aeroporto di Fiumicino.
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Stadio Roma, Tom lo vuole così
(Corriere dello Sport – P.Torri, R.Zanni) Welcome back, mister president. Non erano ancora le otto di ieri mattina quando mister Tom DiBenedetto è sbucato dal varco delle uscite internazionali dell’aeroporto di Fiumicino.
Ad attenderlo, la stessa scorta di sempre e qualche tifoso che non si è lasciato sfuggire l’occasione per dargli il bentornato. E’ la terza volta che arriva nella capitale. Rimarrà almeno un mese. Periodo di tempo in cui certo non gli mancheranno gli impegni, istituzionali e non. Mille impegni e un obiettivo concreto: lo stadio della Roma. In questo senso, l’incontro di oggi con il sindaco non potrà che essere interlocutorio, ma sarà il primo passo verso un secondo incontro, all’inizio di ottobre, a Trigoria, nel quale al primo cittadino sarà presentata una prima idea del futuro stadio (saranno presenti anche manager americani). Sul quale mister Tom e i suoi collaboratori, stanno già lavorando da tempo. Non c’è ancora un progetto, ma ci sono idee chiare e voglia di trasformarle in qualcosa di concreto. E anche un modello preciso da seguire.STADIO -Dopo anni di annunci, in certe occasioni pure piuttosto farlocchi, ora come mai sembra esserci un terreno fertile perché davvero si possa arrivare a dama per la costruzione degli stadi di proprietà. Come ha ribadito, anche ieri, il sindaco Alemanno:«Vogliamo partire bene con la nuova società e dare tutta la nostra disponibilità, soprattutto per la questione dello stadio che i tifosi chiedono sia costruito. L’iniziativa deve essere della nuova società, ma ci auguriamo che la Roma rompa gli indugi e faccia una proposta». La proposta ci sarà. Sicuro. Anche perché gli americani ci stanno già lavorando. In particolare con Mark Pannes, tra i principali manager del «Raptor Fund» di proprietà di James Pallotta, uno dei tre soci di DiBendetto nel consorzio americano che ha acquistato il sessanta per cento della societàgiallorossa con quote paritarie. Mister Pannes da tempo sta lavorando sul progetto stadio, ovviamente dopo aver preso conoscenza della realtà romana. Ne ha esaminati parecchi, in Europa e negli Stati Uniti. Sono stati già contattati gli architetti della «Populos Dan Meis & Joshua A Boren», ex «Hok Sport», società che nel recente passato ha progettato il nuovo Wembley, l’Emirates, il Millennium di Cardiff. Agli architetti sono state date anche indicazioni su come gli americani vorrebbero fosse il nuovo stadio della Roma. Indicando principalmente due modelli: lo stadio degli Houstons Texans e quello dei Dallas Cowboys, due delle principali squadre (in particolare la seconda che negli States è un po’ come la Juventus in Italia) di football americano. Su questi modelli si lavorerà per pensare, progettare e costruire lo stadio della società giallorossa. Sperando che i tempi italiani possano essere decisamente minori rispetto a quello a cui siamo abituati. ZONA -Sono cinque le zone di Roma che possono essere indicate come possibili ubicazioni per il nuovo stadio. La prima è quella della Massimina. La stessa che era stata presa in considerazione dalla famiglia Sensi. La seconda è a Tor Vergata, cioè nella zona che dovrebbe diventare un polo sportivo della capitale. La terza è a Tor di Valle, praticamente nelle vicinanze dell’ippodromo per il trotto, il terreno è di proprietà della famiglia Parnasi. La quarta è in zona Centrale del Latte, praticamente sul Raccordo Anulare. La quinta e ultima è un terreno messo a disposizione dal Comune di Guidonia, subito dopo sempre il Gra. Detto questo, la domanda successiva è: chi lo costruirà? Non c’è una risposta certa, ma se oggi dovessimo puntare un euro, diremmo il gruppo Lamaro dei fratelli Toti. Claudio Toti, giusto per giustificare la nostra scommessa, ha già incontrato mister Tom nel precedente soggiorno romano del prossimo presidentedella Roma.
QUI DALLAS - Il Cowboys Stadium è costato 1,3 miliardi di dollari: 80.000 postiEverything is bigger in Texas. Tutto è più grande in Texas, ne sono convintissimi i texani che hanno applicato il loro motto anche allo stadio, il 'Cowboys Stadium' che al momento della sua inaugurazione, due anni fa, ha stabilito diversi primati mondiali. Si trova ad Arlington, è lo stadio dei Dallas Cowboys, football americano ovviamente, è il più grande impianto sportivo a cupola del mondo e nessun altro, in tutto il pianeta, ha lo stesso spazio interno privo di colonne di sostegno. Ma non è tutto perchè veramente spettacolare è il maxischermo ad alta definizione che si trovaappeso sopra al campo di gioco (è stato il più grande al mondo fino all'anno scorso superato poi dal Charlotte Motor Speedway): 53 metri di diagonale e una superficie complessiva di 1.070 metri quadrati. Talmente eccezionale che una volta sugli spalti si è più portati a seguire la partita sullo schermo che dal vivo, sul campo. RECORD- Il Cowboys Stadium è stato inaugurato il 27 maggio 2009, costato 1,3 miliardi di dollari è di proprietà della città di Arlington che si trova a mezzora da Dallas, ma è gestito dai Dallas Cowboys, campo in sintetico, ha una capacità per 80.000 spetattori, ma che può arrivareben oltre come dimostrano le 105.121 presenze per Dallas-Cowboys- New York Giants del 21 settembre 2009, football americano, e le 108.713 per l'All-Star Game NBA del 14 febbraio 2010, basket. Ma ci sono stati anche 50.994 spettatori per la sfida tra Pacquiao e Cotto, per il mondiale WBO dei welter il 13 marzo 2010. Quest'anno ha anche ospitato il SuperBowl XLV (103.000 spettatori). Provvisto di un tetto retrattile, si apre in 12 minuti, lo stadio dei Cowboys è una meraviglia dell'architettura, è polifunzionale e può essere usato per altri avvenimenti sportivi e non, ed è anche provvisto di 2.900 monitor sparsi un po' dappertutto, in modo tale da poterseguire l'evento in ogni istante e in ogni angolo dell'impianto. MUSEO- Le suite dello stadio, 300 in totale, sono della grandezza di un appartamento, hanno infatti una superficie che va dai 60 ai 75 metri quadrati, non manca nulla, ci sono anche servizi igienici autonomi, e possono ospitare fino a 30 persone. All'interno del Cowboys Stadium, per volontà di Jerry Jones, miliardario e proprietario della squadra, c'è anche un museo di arte contemporanea e tutti i giorni è possibile visitare l'impianto, i biglietti si acquistano online a un prezzo minimo di 30 dollari.
L'ALTRO MODELLO - A Houston c'è l'aria condizionata: 71.500 posti per 325 milioniÈ stato il primo impianto al mondo che ha potuto mettere assieme tetto retrattile, aria condizionata e il campo in erba naturale: è il Reliant Stadium di Houston che dal giorno della sua inaugurazione, il 24 agosto 2002, è diventato immediatamente uno dei punti di riferimento della città texana. Costato 352 milioni di dollari, per la sua realizzazione sono stati necessari 29 mesi e il nome dell'impianto è dovuto a un contratto da 300 milioni di dollari siglato con l'omonima azienda elettrica, stipulato nel 2000 e che ha una validità di 32 anni. Il Reliant ha una superficie totale di 177.000 metri quadrati, di cui 9.000 sono la superficie del campo di gioco, in erba naturale. MULTIUSO - Il Reliant Stadium è la 'casa' dei Texans, squadra di football americano e del Livestock Show and Rodeo, ma ha ospitato anche ospitato partite di calcio della nazionale USA, poi il Manchester United ( nel 2010), le Final Four di basket della NCAA, wrestling, concerti, lì si sono fermati i Rolling Stones e gli U2 oltre ad altri avvenimenti. Ha una capacità di 71.500 spettatori (provvisto ovviamente di bar e ristoranti) ma per il rodeo del 2008 sugli spalti c'erano 73.459 persone che hanno assistito anche al concerto di Miley Cyrus, su un palcoscenico di 13 metri, posizionato nella zona sud del campo, ma che, grazie a un sistema idraulico, si può spostare fino al centro del rettangolo di gioco. TECNOLOGIA - Harris County, la contea di cui fa parte la città di Houston, è la proprietaria dell'impianto (gestito dalla SMG World) che si trova all'interno del Reliant Park che comprende, oltre allo stadio, il Center, edificio di 65.500 metri quadrati, l'Arena da 5.800 posti e l'Astrodome che può ospitare fino a 65.000 persone, ma che si sta pensando di riconvertirlo per un altro uso. Innovativo dieci anni fa quando è stato realizzato, il Reliant Stadium mantiene ancora oggi uno stile unico. Il design, della HOK Sport, infatti si è basato sui principi della architettura cinetica ( gli edifici sono progettati in modo che porzioni degli stessi possono muoversi pur mantenendo l'integrità strutturale) e l'impianto offre un senso di trasparenza, di notte si illumina dall'interno e il massiccio uso di vetro regala la sensazione di contatto con il campo di gioco. Le tribune sono provviste di 166 suite di lusso, ma uno degli aspetti più caratteristici è il tetto in tela, retrattile, che può essere aperto, o chiuso, in appena sette minuti.
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