(repubblica.it - F.Bianchi) Stadi pieni grazie allo splendido finale di stagione: ma a Roma il problema-Olimpico resta, eccome. La Lazio sta volando, è in piena zona-Champions ma gli spettatori latitano: media 27.691 (sino a poco tempo fa).
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Stadio: la Roma va sull'Aurelia…
(repubblica.it – F.Bianchi) Stadi pieni grazie allo splendido finale di stagione: ma a Roma il problema-Olimpico resta, eccome. La Lazio sta volando, è in piena zona-Champions ma gli spettatori latitano: media 27.691 (sino a poco tempo fa).
Claudio Lotito da anni si batte per avere uno stadio suo, più raccolto e più piccolo dell'Olimpico. Ma la legge, come si sa, è ferma da anni: se la "palleggiano" Senato e Camera. E gli sforzi del sottosegretario Rocco Crimi, almeno sinora, sono serviti a poco. Maluccio, in quanto a spettatori, anche la Roma: due buoni incassi con Juventus e Palermo ma una media che in campionato era scesa (di recente) a quota 31.849 a partita. Lo scorso anno era 39.902. In otto stagioni gli abbonati giallorossi sono crollati del 60 per cento. In Coppa Italia, con l'Inter, i paganti erano una miseria: 23.979. La nuova presidenza, made in Usa, pensa già ad un nuovo impianto da 45.000 posti. In un primo tempo era stata individuata la zona Tor di Valle, dove i costruttori Parnasi hanno un terreno. Adesso è stato deciso, da DiBenedetto e c., di puntare altrove: zona La Massimina, Aurelia, facilmente raggiungibile dal Raccordo Anulare e dal trenino che va verso Boccea.
I terreni sono enormi, e appartengono alla famiglia Scarpellini. Non ci sono vincoli. La zona era già stata individuata, anni fa, dai Sensi, poi il progetto era tramontato. Ora gli americani hanno previsto di costruire il nuovo stadio in tre anni. E per questo puntano ad un progetto che abbia un allenatore con un progetto almeno triennale, che intorno a Totti, l'emblema di questa squadra, costruisca un gruppo vincente. I nomi più probabile, per questo progetto, sono Mazzarri o Roberto Mancini (sì, lui, l'ex laziale che ha fatto gavetta anche in Inghilterra).
Ma nel frattempo bisogna pensare a come riportare i tifosi all'Olimpico. Che, ricordiamolo, è uno stadio a norma Uefa, ha ospitato una finale di Champions (Barcellona-Manchester United), con i complimenti addirittura degli inglesi. Il Coni, si sa, è proprietario dell'impianto: e Gianni Petrucci garantisce di non essere preoccupato all'idea che le due squadre romane possano andar via. ''Tre concerti degli U2 all'anno, ed è fatta...'', la battuta che circola al Coni. Siamo sicuri che sia così semplice? Fa effetto pensare all'Olimpico senza Roma e Lazio.
Ma il problema-impianti è serio, e non per niente la Federcalcio ha fatto un interessante seminario proprio sull'argomento. Lezioni e stages a Roma e Coverciano: ha coordinato i lavori Michele Uva, ha concluso il seminario il dg Antonello Valentini. Della (vecchia) Roma non c'era nessuno. Ma una cosa si può fare, aspettando la legge: migliorare la situazione degli stadi attuali, imparare dall'estero, venire incontro al tifoso-cliente. Inutile stare solo a piangere sui nostri stadi, vecchi, brutti, pericolosi: lo erano anche anni fa. Ma erano pieni. E allora?
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