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Stadio, la prossima mossa

(Il Romanista – D.Galli) «Dico alla nuova proprietà della Roma che sono pronto ad incontrarli per vedere i progetti e metterci subito al lavoro».

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) «Dico alla nuova proprietà della Roma che sono pronto ad incontrarli per vedere i progetti e metterci subito al lavoro».

Nel giorno della inaugurazione del nuovo stadio della Juventus, il secondo di proprietà di un club nella storia del nostro calcio (sì, il secondo e non il primo come spesso erroneamente si dice visto che viene dopo quello del Giglio di proprietà della Reggiana inaugurato nel 1995), Gianni Alemanno torna a parlare della possibilità che anche le squadre della Capitale possano realizzarne uno loro nel giro di pochi anni. Un argomento sempre di stretta attualità. Un tema che la nuova dirigenza giallorossa ha sempre bene in mente. Una delle priorità. DiBenedetto ne ha parlato a più riprese fin dalle prime interviste e qualche settimana fa ha ribadito: «Lo stadio deve essere un ambiente più accogliente. Quello della Juventus è un esempio di come dovrebbero essere gli stadi in Italia. Lo avrà anche la Roma? Lavoreremo molto con le autorità competenti e con il Coni, speriamo che in futuro ci diano la possibilità di avere uno stadio dedicato esclusivamente al calcio. Stiamo analizzando dove e come costruirlo, in collaborazione con partner italiani».

Tra qualche giorno Mister Tom sarà nuovamente in italia e l’argomento stadio, sul quale sta lavorando un team in America, è uno dei primi in agenda. «Lavoreremo con le autorità competenti» ha detto DiBenedetto. Quindi anche con il Sindaco Alemanno che, intervenuto ai microfoni di “Te la do io Tokyo”, ha spiegato: «Vorrei rinnovare lo stimolo per Roma e Lazio affinchè ci sia questa iniziativa per lo stadio. Io sono quattro anni che batto questo punto. Torino dimostra che non è impossibile, ma come è avvenuto per la Juventus l’iniziativa deve essere delle società sportive. Io dico alla nuova proprietà della Roma che sono pronto ad incontrarli per vedere i progetti e metterci subito al lavoro. La cosa più importante è che sia un impianto a costo zero per il Comune. Deve essere solo un investimento privato. Noi li aiuteremo, non con soldi pubblici, ma li aiuteremo».

E la legge sugli stadi? «La legge rende più facile le operazioni, ma anche senza legge si può fare lo stadio. Io sono al fianco delle società». «La legge ferma in Parlamento aveva lo scopo importante di accelerare le procedure affidando ai Comuni poteri più certi e più forti per portare avanti lo studio di fattibilità del nuovo stadio - ha spiegato invece il Sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali, Francesco Giro -. Ciò per evitare che passino 10 anni dal progetto come è accaduto a Torino. Non è vero che il Ministero dei beni culturali abbia bloccato la legge. Abbiamo solo chiesto un approfondimento e ricordato che la costruzione di uno o di più impianti sportivi oppure l’adeguamento funzionale e ammodernamento di quelli esistenti non poteva trasformarsi nel palese pretesto per aprire la strada in tutti i Comuni d’Italia alla realizzazione di pesanti interventi edificatori. Questo rischio nella legge c’era. Crediamo invece che proprio l’apertura del nuovo stadio della Juventus possa rappresentare un modello virtuoso da seguire e da replicare anche a Roma». Curiosità, l’impianto bianconero è stato realizzato dall’architetto Eloy Suarez, tifoso romanista. «Aspetto un gol di Totti in questo stadio» ha detto ieri al Messaggero.