C'è l'accordo per lo stadio, ma per chiudere definitivamente la partita c'è ancora bisogno di tempo. Ancora euforici per l’accordo di venerdì sera in Campidoglio, i 5 Stelle ostentano ottimismo sul percorso verso il nuovo impianto a Tor di Valle. Ma la strada, riporta Il Fatto Quotidiano, non è tutta in discesa: anzi. Bisogna ottenere il sì della Regione Lazio, e la giunta guidata dal dem Nicola Zingaretti nutre forti riserve sull’entità delle opere pubbliche rimaste nel nuovo accordo e ritiene che la nuova delibera sul progetto, notevolmente mutato, debba passare da una nuova conferenza dei servizi.
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Stadio, corsa a ostacoli per non ricominciare tutto
Si vuole dare continuità al progetto approvato tre anni fa, ma in Regione sono convinti che la nuove delibera debba passare da una nuova conferenza dei servizi
Questo significherebbe tanti altri mesi di lavoro. Non a caso, il M5S pensa a canali diplomatici. Come un incontro tra gli avvocati del Comune, dei proponenti del progetto e della Regione, per fare un punto tecnico e aggirare il rischio di una nuova conferenza lavora a una nuova delibera che modifichi profondamente quella precedente. Servirebbe dunque un provvedimento “innovativo”, che però dia continuità al testo approvato tre anni fa. La certezza è che la Roma chiederà una proroga della conferenza fissata per il 3 marzo.
L’allargamento della via del Mare, della fermata per la linea ferroviaria Roma Lido, della messa in sicurezza del Fosso di Vallerano sono tutte opzioni che potrebbero agevolare il veto della Regione, ma il tema rimane quello di capire se serva o meno una nuova conferenza. E i legali dei M5S e della Roma proveranno a dire di no. Sostenendo che l’impianto rimarrà dove previsto, e che le opere pubbliche sono diminuite poco a fronte del dimezzamento delle cubature.
(L.De Carolis - Il Fatto Quotidiano)
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