rassegna stampa roma

Stadio, adesso Mr Tom accelera

(Il Romanista – D.Galli) – DiBenedetto non si ferma un secondo. Non è nel suo stile. Due giorni fa l’incontro col sindaco Gianni Alemanno, la passeggiata nelle aree dove potrebbe essere costruito lo stadio, un briefing a Trigoria,...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - DiBenedetto non si ferma un secondo. Non è nel suo stile. Due giorni fa l’incontro col sindaco Gianni Alemanno, la passeggiata nelle aree dove potrebbe essere costruito lo stadio, un briefing a Trigoria, il blitz sull’Aventino

per visionare l’abitazione che dovrebbe ospitarlo durante i soggiorni romani e la cena da “Checco dello scapicollo”, noto ristorante in zona Laurentina, abituale teatro della mondanità giallorossa. Qualche ora di sonno per metabolizzare il jet lag e Mr Tom si è messo di nuovo in moto. La mattina di ieri è iniziata presto: colazione in albergo, rapida lettura dei quotidiani, qualche telefonata e via, in macchina, verso palazzo Altieri, monumentale edificio costruito a metà del 1600 e sede di tre colossi bancari: la Banca Popolare di Milano, l’Abi e, dulcis in fundo, Banca Finnat.

Al suo vertice c’è Giampietro Nattino, banchiere di fiducia di Francesco Gaetano Caltagirone e dei fratelli Toti - che sono interessati a rilevare il 20% del 40% dell’As Roma detenuto da Unicredit - e che, nel 2008, fu indicato dalla famiglia Sensi come deputato alla revisione dei conti di Italpetroli, la holding che controllava l’As Roma. Un istituto cui DiBenedetto potrebbe affidarsi a 360 gradi per il supporto nell’investimento edilizio per lo stadio. Per ora, le aree candidate sono Tor di Valle, Massimina, Guidonia, La Rustica e Tor Vergata. La prima, Tor di Valle, di proprietà della famiglia Parnasi, non avrebbe bisogno di un aumento di cubature e sarebbe quindi a basso impatto ambientale. Gli americani intendono rispettare le norme urbanistiche. Non vogliono uno scempio edilizio. Faranno uno stadio, non una città più uno stadio, come invece sognava di fare Lotito. Ma anche le altre zone sono in corsa.

Comunque, conclusa la visita a Banca Finnat, DiBenedetto ha consumato un pasto veloce e ha trascorso il pomeriggio nell’albergo che lo ospita, a via Veneto. Summit lavorativo con i suoi più stretti collaboratori (tra cui Claudio Fenucci, il ministro delle finanze romaniste) e nuovamente in auto, stavolta verso l’Olimpico per assistere alla partita col Siena. E Mr Tom si è visto, ieri, anche con lui. Anche con il presidente del club toscano, il costruttore Massimo Mezzaroma, che a Radio Manà Manàha dato la disponibilità a collaborare con gli americani: «La costruzione dell’impianto? Nel caso ci fosse l’opportunità, il nostro gruppo sarebbe pronto». L’agenda di DiBenedetto è fittissima. Il passaggio di due giorni fa in Campidoglio è stato solo il primo di una lunga serie. Presto, Mr Tom si incontrerà con il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. È infatti Palazzo Valentini che dovrà approvare eventuali varianti al Piano Regolatore Generale. Intanto, secondo fonti vicine al magnate americano, oggi potrebbe esserci un incontro con l’architetto Sergio Zavanella. Con l’uomo che disegnò il progetto dello stadio Franco Sensi. DiBenedetto sta quindi accelerando. Si è calato molto rapidamente nei panni del presidente della Roma. Lo diventerà il 27 settembre, quando sarà cooptato nel Cda. Il 6 ottobre, poi, parteciperà a Londra a "Leaders in Football 2011". Quel giorno segnerà il suo ingresso nel gotha del calcio internazionale.