rassegna stampa roma

Tutto il Genoa tra i piedi e sulle caviglie di Borriello

(Il Romanista – FOTOGRAMMA – P.Marcacci) Schegge di tacchetti si ritrova nei calzettoni, alla fine: Marco Borriello il Genoa se lo ritrova tutto tra i piedi e sulle caviglie, il giallo di Orsato quasi sbiadisce a furia di uscire sulla...

Redazione

(Il Romanista - FOTOGRAMMA - P.Marcacci) Schegge di tacchetti si ritrova nei calzettoni, alla fine: Marco Borriello il Genoa se lo ritrova tutto tra i piedi e sulle caviglie, il giallo di Orsato quasi sbiadisce a furia di uscire sulla ruota di Marassi:

Milanetto, Criscito, Dainelli; gira la ruota dell’ammonizione e Ballardini è un’Iva Zanicchi che non sa disciplinare i suoi quando Marco va in profondità o soltanto quando riceve palla spalle alla porta.

Come se, ogni volta che la Roma, soprattutto grazie a un Totti formato Deluxe, varca la metà campo, Borriello se la caricasse sulla schiena e, grazie a quel modo di bullonare la palla sotto la suola, pretendesse la scalata di tutta la Roma ai metri di campo che la separano dagli occhi troppo ravvicinati di Eduardo. Persino di Castellini scolastico e disciplinato, di Riise percosso e attonito, di Simplicio dolorante e di Mexes adrenalinico.

Forse per questo la schiena gli fa male, stringe l’orgoglio tra i denti e chiede al dolore quel minimo di tregua che settantadue minuti, alla fine, fino a che non cede il posto a Loria, che fa rima con moria, cioè emorragia: di infortuni, giocatori, scelte, visto tutto ciò che in settimana è rimasto a Trigoria e tutto quello che ha finito di compromettersi a Genova.

Fin che rimane in campo, pur trattandosi di una partita della Roma pensi che stavolta nulla possa fare in tempo a compromettere ciò che con fluidità è capitato nel carniere; invece…Ma lo saprete già bene e con dovizia di particolari lo state leggendo in tante di queste pagine; noi in questo Fotogramma facciamo in tempo soltanto a ricordare come in questa domenica di botte e palloni protetti, di dischi vertebrali che dolgono e di difensori che a turno molestano i tendini, Borriello abbia avuto il tempo anche di giocare il pallone più bello a beneficio non di se stesso e del tabellino ma di chi più di lui urlava al goal contro la luna; allora dopo essersi liberato con le intenzioni di chi stia caricando le polveri, vede Totti sull’altra corsia e gli apparecchia lo 0-3, che a dirlo adesso pare preistoria e che in quel momento pareva Cassazione. C’è stato un prima e un dopo Borriello, in questa partita e come sempre troppe partite in una.

Per quanto lo riguarda, lui capita sempre in quella giusta, ma questo in classifica non risulta.