(Repubblica.it – M. Pinci) "Americani fate presto". L'urlo, una richiesta d'aiuto, unisce virtualmente la Roma: dirigenti e tifosi, banca e giocatori. Per risollevare una situazione che giorno dopo giorno si fa sempre più complicata, in casa giallorossa urgono novità
rassegna stampa roma
Squadra e club a fondo “Americani fate presto!”
(Repubblica.it – M. Pinci) “Americani fate presto”. L’urlo, una richiesta d’aiuto, unisce virtualmente la Roma: dirigenti e tifosi, banca e giocatori. Per risollevare una situazione che giorno dopo giorno si fa sempre...
Novità che ormai da oltre un mese per tutti hanno il nome di Thomas DiBenedetto. In attesa che il gruppo Usa del businessman italoamericano chiuda l'affare, l'aria di smobilitazione che da tempo avvolge Trigoria si fa sempre più irrespirabile. Giocatori pronti a scappare, un bilancio in profondo rosso, la Champions - presente e futura - appesa a un filo, l'anarchia dominante all'interno del club. E gli interventi economici di Unicredit, indispensabili per tenere a galla un società in crisi.FUGHE - Questo clima, che ha travolto Ranieri (tradito anche dalle sue colpe evidenti), certamente non aiuta il rendimento della squadra. E, inevitabilmente, c'è chi cerca di allontanarsi il più possibile dalla sorgente del problema. A cominciare dai giocatori. L'accordo tra Mexes e il Milan (l'annuncio il giocatore lo ha dato ad alcuni compagni già a inizio gennaio) era nell'aria da tempo e a cui adesso manca solo l'ufficialità. Un danno da almeno 16 milioni per la Roma, quelli previsti dalla clausola rescissoria scritta nel contratto ormai scaduto, ma che è solo la punta di un iceberg: anche Perrotta e Cassetti, contratto in scadenza come Mexes, rischiano di salutare senza portare un soldo nelle casse. Ma soprattutto, in tanti hanno già chiesto di essere ceduti. Su tutti, giocatori di livello assoluto come Borriello, Vucinic - insultato da alcuni tifosi con moglie e figlio per le proprie origini - e Menez, ma anche Brighi. Il primo onere del gruppo statunitense, una volta chiuso l'acquisto della Roma, sarà provare a far cambiare idea a qualcuno di loro. Missione non semplice.ADRIANO - Il rischio di perdere elementi così importanti per la Roma di oggi, è solo l'ultimo segno dell'anarchia che ha regnato per mesi a Trigoria, prima della nomina di Montali a direttore operativo di sette giorni fa. Anarchia che ha coinvolto Pizarro e Adriano: dal rientro dei due dai rispettivi viaggi a casa fino alla disponibilità a corrente alternata del cileno e le bizze extrasportive del centravanti. Proprio gli ultimi atteggiamenti dell'attaccante, che aveva visto un'intromissione della Roma nel posticipare la visita alla spalla da sabato a domenica, hanno aperto un fronte in cui la società e l'agente del giocatore stanno discutendo del suo futuro. Nessun incontro, al contrario di quanto deciso fino a ieri: si tratta quotidianamente per evitare il rischio rottura. Soprattutto perché, al di là delle clausole del contratto, che consentirebbero alla Roma di interrompere il rapporto, restano in ballo cifre importanti: quasi 14 milioni per i due anni e mezzo residui a cui sommare incentivi e premi. E a Trigoria vogliono evitare di "regalare" ai nuovi proprietari un contenzioso lungo e costoso. La soluzione potrebbe arrivare con una risoluzione consensuale a giugno, e intanto consentirgli di curarsi, essendosi infortunato sul campo. Proprio dalla visita alla spalla arrivano le buone notizie per Adriano: il professor Castagna ha dato il via libera a riprendere la preparazione. Entro 30-40 giorni, il rientro. A questo punto, ancora con la Roma."ROSSO" - A preoccupare di più, al di là dei giocatori, sono soprattutto i numeri. Quelli di un bilancio che, al giro di boa dei primi sei mesi di esercizio, chiude con una perdita di 14,8 milioni con stime che sottolineano il rischio di un rosso da 35-40 milioni al 30 giugno. E a cui, a meno di miracoli, rischiano di sommarsi le mancate entrate dal passaggio del turno in Champions o della partecipazione alla prossima rassegna. In tutto, bisognerà intervenire per rientrare di almeno 55 milioni. Numeri eredità della precedente gestione, e che renderanno difficile anche per gli americani, causa i parametri del fair play finanziario, spendere cifre importanti. In questo senso, la prima grande mano è arrivata da Unicredit, che dopo aver copiosamente contribuito alla campagna acquisti con gli arrivi di Burdisso e Borriello, ha messo mano al portafoglio con un'anticipazione da 24,5 milioni per aiutare i club a pagare gli stipendi da luglio a settembre e da ottobre a dicembre, evitando le penalizzazioni in cui è incorso, ad esempio, il Bologna. Ma per pianificare una nuova stagione, la ciambella di salvataggio della banca non basta più. Per questo, a tutti i livelli, la speranza è che si arrivi presto al momento della firma con DiBenedetto&C. Trasformando in presente, il sogno di un futuro a stelle e strisce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA