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Sincerità De Rossi «Vincere il derby non ha paragoni»

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Proprio vero che sorride come Arnold. La felicià di Simplicio contagia tutti, pure quel musone di Vucinic. «Ma io in realtà non l’ho mai perso il sorriso, a Cesena ho avuto solo due minuti di follia,...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Proprio vero che sorride come Arnold. La felicià di Simplicio contagia tutti, pure quel musone di Vucinic. «Ma io in realtà non l’ho mai perso il sorriso, a Cesena ho avuto solo due minuti di follia, poi sono passati...» .

Le sue parole sono tutte al miele, potenza di un derby cominciato in panchina, incredibilmente. «Ma i singoli non contano, conta solo il gruppo, la squadra, la Roma. E la Roma si ama, lo dice anche la parola...» .

INTELLIGENZA Ecco. Una gran parte della città ama questa squadra, e da qualche anno a ogni derby la ama ancora di più. Pure stavolta, chi lo avrebbe detto guardando la squadra vagare senza idee per tutto il primo tempo? «In realta per 45’ l’abbiamo studiata» spiega Julio Sergio, e chissà se parla seriamente. «No, davvero, abbiamo giocato con grande intelligenza, colpendo la Lazio al momento giusto. Del resto, si è rivelata un’avversaria tosta, non potevamo tirare a tutta per 90» .

Il brasiliano è già oltre. «A Torino, non sarà facile battere la Juventus, è una grande: ma noi dimostreremo anche lì di essere più grandi» .

GRANDE O PICCOLA? A proposito di crescita, pure De Rossi è diventato adulto. «Prima il derby lo sentivo troppo, a volte ero terrorizzato, ora credo di essermi calmato, di affrontarlo con più tranquillità La sua felicità, mostrata anche sotto la curva Sud, è tutta nel «quattro» rivolto ai laziali. «È normale, c’è più soddisfazione a battere la Lazio in una sfida secca, a eliminazione. Li abbiamo battuti e sbattuti fuori dalla Coppa Italia, siamo felici» .

Poi, si ricompone. «Io però non parlerei di complesso di inferiorità della Lazio, è una buona squadra, ma anche stavolta abbiamo vinto noi» . Un successo che spegne tutte le polemiche? «Ma a Roma si parla troppo e si creano i mostri: come diceva Flaiano, questa città è una grande capitale e una piccola provincia. Noi andiamo avanti per la nostra squadra, incuranti di questi rumori»

GODIAMOCELA E su questa strada è importante che Juan, per esempio, torni se stesso. «Sì, in effetti non sono ancora al top, il ginocchio fa un po’ male, ma migliorerò. Per fortuna Mexes e Burdisso sono due grandi centrali, con loro anch’io sono tranquillo. E più entusiasta, dopo questa vittoria» . Infine, ecco il d. s. Pradè: «Vincere il derby è come vincere una finale di Champions. Vucinic? Resta con noi fino a giugno» .