rassegna stampa roma

Simplicio, un anno in altalena. È l’ultima chance

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) L’ultimo avvistamento risale al 13 marzo, nel quarto d’ora finale del derby.

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(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) L’ultimo avvistamento risale al 13 marzo, nel quarto d’ora finale del derby.

Un passato remoto ormai: entrò al posto di Vucinic e colpì subito al cuore la difesa della Lazio. Capitò nel posto giusto al momento giusto: Brocchi e Biava lo travolsero, l’arbitro Tagliavento indicò il dischetto, Totti spaccò la porta, laRomaportò a casa l’ennesimo derby. E lui, Fabio Simplicio detto Arnold, che riuscì pure a far saltare i nervi a Radu, mise su quel sorriso che gli è valso il nomignolo. Poteva essere una nuova ripartenza: «Tornerà protagonista, convincerà anche Montella» , si diceva.

CHI L'HA VISTO? E invece, da quel 13 marzo, Fabio Simplicio è di nuovo missing. Scomparso, fuori dai tabellini, visto tutt’al più con il fratino verde dei panchinari, a Bari Montella gli ha tolto pure quello, lasciandogli solo la tuta e un seggiolino in tribuna. Che tristezza. Altro che i sorrisi di Arnold, per Simplicio sono giorni di musi lunghi, una noia mortale. Panchine e tribune, torelli nell’intervallo, riscaldamenti sempre fini a se stessi: vai, scaldati, tanto non entri. Di nuovo nell’anonimato, un oggetto tornato misterioso, un calciatore di cui si può fare serenamente a meno. Proprio come all’inizio dell’avventura, quando arrivò entusiasta e rotondetto, ma al cospetto di Adriano pareva una silfide, e prima di convincere Ranieri dovette conquistare la fiducia della bilancia e poi riacquistare confidenza con il lavoro, gli allenamenti, le partitelle, che era reduce da un infortunio fastidioso. Sulle montagne russe Ignorato, rispolverato, ignorato ancora, illuso, di nuovo ai margini. La stagione di Fabio Simplicio è stata un giro di gioia e spavento sulle montagne russe. Ma l’ultima discesa, francamente, non si capisce: dal derby Montella lo scansa, e dire che prima, appena insediato, un paio di chance gliele aveva date. Perché quest’ostracismo? Cosa è successo da quel 13 marzo? Non c’è uno, a Trigoria, che non dica tutto il bene del mondo di questo ragazzo: bravo, professionale, allenamenti ineccepibili. E allora? Possibile che Simplicio sia soltanto vittima del ritorno al 4-2-3-1 e della maggiore predisposizione di Perrotta a coprire le spalle a Totti? Magari a Montella non piace a prescindere. Fuori le p... Ma col Milan, però, forse deve farselo piacere per forza. Senza De Rossi, senza Perrotta, può rinunciare anche a Simplicio? Oltretutto, la Champions non è più nemmeno questione di tattica, ma di stimoli, attributi. E da Trigoria suggeriscono che Simplicio, come Brighi, Borriello, Rosi, abbia parecchia voglia di tirarli fuori. Molta più di qualche suo compagno.