(Corriere dello Sport - P.Torri) - La prima, per lui, sarà la tredicesima. Più un altro paio partendo dalla panchina e quattro volte spettatore, due agli inizi di una carriera che è sotto gli occhi di tutti, in un altro paio di occasioni per piccoli acciacchi fisici.
rassegna stampa roma
Si comincia ancora nel segno del capitano
(Corriere dello Sport – P.Torri) – La prima, per lui, sarà la tredicesima. Più un altro paio partendo dalla panchina e quattro volte spettatore, due agli inizi di una carriera che è sotto gli occhi di tutti, in un altro paio di...
Perché lui è Francesco Totti, al via del suo ventesimo campionato di serie A, sempre con la stessa maglia giallorossa, of course. E se, come sembra, giocherà dall’inizio, sarà la tredicesima volta da titolare nel primo impegno di campionato.
EMOZIONE -Ce n’è sempre alla prima di un campionato, anche, anzi soprattutto, se ti chiami Francesco Totti. In particolare dopo un’estate in cui, pur rimanendo in un silenzio assordante, è stato al centro, come sempre, più di sempre, del progetto Roma. Totti è speciale, unicoha certificato ieri anche Luis Enrique che oggi, a meno di clamorose sorprese, lo schiererà al centro del tridente di una squadra che ora dovrà cominciare a stupire anche in campo. Che, appunto,per il capitano romanista sarà la tredicesima volta da titolare in un esordio di campionato. Dove, la cabala è dalla sua parte e quindi pure della Roma, ha perso solo due volte, la prima a Bologna nel duemiladue- tre, la seconda nella stagione 2009- 2010 a Marassi, contro il Genoa: una sconfitta per tre a due, dopo che la Roma, anche grazie a un gol del suo numero dieci, era stata in vantaggio. Per il resto le prime volte di Totti, dicono di sette vittorie e cinque pareggi, comprendendo anche le due occasioni in cui è entrato dalla panchina.
-GOL Ne ha segnati duecentosette nel nostro massimo campionato, duecentosessantadue in totale in gare ufficiali con la maglia della Roma. Oggi, contro il Cagliari, per Totti comincerà anche la caccia al quarto posto dei bomber di sempre, Josè Altafini è distante nove reti, il terzo gradino del podio, dove c’è un certo Peppino Meazza e a tredici lunghezze. Che poi, tredici, è il minimo delle reti che Totti ha segnato negli ultimi anni, anchenelle stagioni giocate a metà per colpa di qualche grave infortunio. Dei duecentosette che ha già segnato, cinque sono stati realizzati nella prima di campionato. Tra cui il primo in assoluto, stagione 1994-95, Carlo Mazzone sulla panchina romanista, avversario all’Olimpico il Foggia di Zeman, diagonale di sinistro sotto la curva Nord, gol d’apertura di una sfida poi conclusasi con il risultato di uno a uno. Il primo di una lunga serie, il primo di cinque reti realizzate all’esordio, stagione 98-99, Roma-Salernitana tre a uno, campionato successivo, Piacenza- Roma uno a uno, stagione dello scudetto, Roma- Bologna, due a zero, e poi il già ricordato gol di due campionati fa nella sconfitta a Marassi controil Genoa.
PASSATO -Sarà come un ritorno al passato la partita di oggi per Totti. Un ritorno a quel tridente bazzicato nelle due comunque belle stagioni con Zdenek Zeman in panchina. Solo che ci sarà una differenza sostanziale, dettata anche da motivi d’età. All’epoca del boemo, il capitano era uno dei due attaccanti esterni, ora è il centravanti nel modulo del tecnico spagnolo, centravanti peraltro chiamato ad arretrare per creare gli spazi a favori delle due punte che partiranno dalle fasce con l’obbligo di tagliare verso il centro. Un ruolo tra il trequartista e la punta, un ruolo che è la vera cosa in più di questo eterno ragazzo di trentacinque anni, capace, come nessuno mai di essere numero dieci e numero nove allo stesso tempo, l’uomo dell’ultimo passaggio e l’uomo che la butta dentro. Quanti, nella storia del calcio, possono dire di essere stati capaci di fare altrettanto?
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