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Serie A al via, ma stadi al palo: il 2015 è l’anno zero dell’impiantistica sportiva

Il Fatto Quotidiano fa il punto della situazione sui vari impianti calcistici presenti in Italia

Redazione

La situazione degli stadi in Serie A è più disastrosa che mai. Per fare qualche esempio: il Carpi giocherà a Modena, il Sassuolo continuerà a farlo a Reggio Emilia. L’Empoli giocherà in un Castellani ridotto rispetto a quanto richiede la legislazione, mentre il Frosinone sfrutterà legge 210 del 2005 per rimanere al Matusa. E, come scrive Il Fatto Quotidiano, a breve non si prevedono miglioramenti ad eccezione dello stadio di Udine.

Regolamenti: la capienza minima per la Serie A è pari a 20mila posti. Il Matusa di Frosinone, però, ne ha 10mila: il minimo indispensabile per poter sfruttare la legge 210 del 2005: “Per lo svolgimento di competizioni calcistiche del campionato professionistico di Serie A a condizione che si tratti di impianti costruiti nel territorio di comuni aventi una popolazione inferiore a 100mila abitanti e la competizione riguardi una squadra calcistica promossa al predetto campionato per la prima volta negli ultimi venti anni”.

Il parere di Della Seta, ex parlamentare del Pd, è molto critico: “Ho sempre pensato che il motivo per cui non si fanno nuovi stadi non sia di tipo normativo. Gli stadi non si costruiscono per l’inadeguatezza di chi dirige le società. Infatti chi ha voluto realmente portare avanti nuovi progetti, penso alla Juventus o all’Udinese, lo ha fatto anche con le vecchie norme. Il problema impianti è enorme, ma la sua risoluzione si gioca sulla qualità degli interventi”.

L’ex parlamentare prende poi la parola per commentare la situazione relativa al nuovo Stadio della Roma: “Ora il Comune ha messo in discussione anche il prolungamento della metro. Che non si possa arrivare in un nuovo stadio senza prendere l’auto mi pare una bestemmia”, commenta Della Seta a ilfattoquotidiano.it. “La qualità e l’utilità del progetto del club giallorosso si giocherà molto sulla possibilità di utilizzare la metropolitana e non l’auto. Guardiamo all’estero: il nuovo Emirates Stadium dell’Arsenal non ha un parcheggio che sia uno. Una cosa impensabile in Italia”.