(Il Romanista-D.Giannini) Metti una sera a cena... Tutti insieme. Come cinque anni e più fa, quando dal niente nacque una Roma bella, divertente e vincente. Come pochi mesi fa quando a Riscone - alla Baita - fecero la stessa cosa.
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Sempre più uniti: tutti a cena
(Il Romanista-D.Giannini) Metti una sera a cena… Tutti insieme. Come cinque anni e più fa, quando dal niente nacque una Roma bella, divertente e vincente. Come pochi mesi fa quando a Riscone – alla Baita – fecero la stessa cosa.
E allora forse è proprio vero. Quell’applauso dell’Olimpico contro il Cagliari ha colto una realtà non facile da vedere e che, a dispetto del risultato, dice che è scoccata la scintilla. Se così sarà, lo scopriremo presto, da San Siro in poi. Ma anche se non fosse subito, se il salto di qualità non arrivasse immediatamente, non sarebbe una tragedia. Perché c’è una certezza. Quella che questi ragazzi di tutte le età e provenienti da paesi di mezzo mondo sono un gruppo unito. Sì, insomma, una vera squadra. Che sin dall’inizio si è stretta attorno al suo allenatore e all’idea affascinante di gioco che ha portato con sé. Per provare a fare insieme qualcosa che in Italia non si è mai visto e per il quale c’è bisogno di un affiatamento fuori dal comune. Ecco perché la serata di ieri ha un significato importante.
La Roma si è ritrovata attorno ad un tavolo del ristorante I Carnivori, su via Tuscolana. Fuori dall’entrata la scritta "Stasera festa privata". Dentro una cena di tutta la squadra in un clima che fa davvero sperare in qualcosa di grande. Perché l’atmosfera che si respirava era fuori dal comune. Quella di un gruppo di ragazzi che davvero si divertono a stare insieme. Tutti, dai più giovani ai più vecchi, da quelli che stanno qui da una vita fino a quelli che sono arrivati nella Capitale da una manciata di giorni. Emblematico il fatto che Gabriel Heinze, 33 anni e una carriera passata in giro per il mondo vestendo le maglie delle squadre più titolate, sia stato uno di quelli che più ha aiutato a creare lo spirito migliore. Tutti coinvolti, nessuno che si sentisse fuori posto. Basti pensare che, durante la cena, sui televisori del ristorante scorrevano le immagini della partita tra Barcellona e Milan ma i giocatori solo di tanto in tanto in tanto alzavano lo sguardo per vederla perché il divertimento era lì, al tavolo. Con De Rossi che scherzava con Lamela e Pizarro accanto a loro che traduceva in spagnolo le parole di Daniele all’argentino che ancora non ha imparato bene la lingua. Verso la fine della serata un momento simbolicamente fondamentale con Totti, il capitano, che ha voluto fare un discorso alla squadra. Discorso che, secondo quanto riferito, sarebbe terminato con un solenne: «Tutti uniti!». Dopo questa parole è partito un applauso da parte di tutti. Poi, prima di mezzanotte, via. Ognuno a casa propria. Perché mancano tre giorni all’Inter e dopo aver fatto la Roma, c’è da fare la storia.
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