rassegna stampa roma

Segui il tuo Capitano, segui il suo labiale

(Il Romanista-S.Romita) Se qualcuno si prendesse la briga di seguire il mio labiale, così come segue caparbiamente quello di Totti, e lo facesse in qualunque momento della mia giornata, vi troverebbe frasi irripetibili indirizzate verso tutti i...

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(Il Romanista-S.Romita) Se qualcuno si prendesse la briga di seguire il mio labiale, così come segue caparbiamente quello di Totti, e lo facesse in qualunque momento della mia giornata, vi troverebbe frasi irripetibili indirizzate verso tutti i punti cardinali.

Eppure sono gentilissimo, altruista e molto educato. E se una telecamera mi avesse ripreso quando il pallone, calciato con forza romanista verso la rete barese, ha incontrato un braccio avversario, diventando di conseguenza innocuo, avrebbe capito che cosa penso io delle terne arbitrali. Tanto più che un braccio molto meno invadente, quello di Juan, era stato "rigorizzato". Questo per dire che, anche in questa occasione, anche dopo che è passato il 206, che non è un autobus ma un TIR giallorosso, si è tentato di macchiare il record con critiche sciocche verso Francesco.

Come se non fossero giuste le sue proteste e come se un Capitano non avesse il dovere, oltre che il diritto, di far presente all’arbitro l’esistenza di un granchio clamoroso in mezzo al campo. Ma non c’è niente da fare molti critici non riescono proprio a lodare Cesare, riescono solo a biasimarlo anche quando sembra che lo esaltino. Prendete qualche commentatore Tv a caso. Di quelli azzimati e sempre in posa come divi da fotoromanzo. Hanno storto la bocca perché Totti, parlando di se stesso, si definisce un campione, un giocatore superiore. Non dovrebbe dirselo da solo "sostengono" perché è cosa inelegante e politicamente non corretta.

Totti viene crocifisso dunque perché non è modesto. Che poi, se vogliamo, la modestia, a certi livelli, è una forma di ipocrisia intollerabile. Che cosa dovrebbe fare il Re? Lasciarlo dire agli altri? Allora staremmo tutti freschi! E questi altri quanto tempo ancora vogliono far passare prima di riconoscere pubblicamente, senza se e senza ma, che il numero 10 della Roma è stato - e ancora è - il giocatore più forte dello stivale e, probabilmente, d’Europa? Certo oggi Totti ha i suoi anni. E quegli slalom alla Messi non li fa più. Ma li ha già fatti, e io glieli ho visti fare. Saltare gli uomini in corsa e depositare in rete la palla, o farla girare verso il palo più lontano con l’effetto a rientrare, o chiudere di potenza sotto la traversa. Le cose che faceva Baggio insomma. Come Totti, anche lui è stato spesso incompreso per il suo reale valore. Anche il Codino avrebbe meritato maggiori considerazioni da parte di allenatori e giornalisti. Ma quando si è troppo ingombranti si finisce per dare fastidio, per fare comunque ombra. Solo Mazzone non ha mai avuto paura del Sole.

Ora Totti, come si sa, ha davanti a sé Altafini e Meazza. Eroi di un calcio antico il primo, antichissimo il secondo. Baggio, nel complimentarsi, lo ha incitato e spinto a guardare la nuova meta, per raggiungerla e superarla. Dieci gol, dopo tutto, non sono così difficili da aggiungere al carnet. E così faccio anche io. Io che su quel rigore sul palo, che lo ha bloccato a 206, ho messo la mano davanti alle labbra per non farmi leggere il labiale dalla moviola di casa Totti