(Il Romanista - D.Galli) Secondo qualcuno, secondo più di qualcuno, Mexes è già del Milan. Ecco perché la Roma si sta cautelando.
rassegna stampa roma
Se va via Phil, c’è Lugano. Buffon: «La Roma è ottima»
(Il Romanista – D.Galli) Secondo qualcuno, secondo più di qualcuno, Mexes è già del Milan. Ecco perché la Roma si sta cautelando.
Il cambio di proprietà deve ancora essere ufficializzato, ma su sollecitazione degli americani Unicredit ha chiesto all’attuale management di non lasciarsi travolgere dagli eventi. Quando DiBenedetto entrerà a Trigoria vestendo l’alta uniforme di generale in capo, si farà consegnare la lista dei possibili sostituti. Il modello, l’esempio perfetto, l’identikit giusto, è Diego Lugano del Fenerbahçe. AdieuMexes? Pare di sì. Un paio di settimane fa, una figura molto in vista del pianeta Milan, un nome che conta, commentando le indiscrezioni che circolavano su Philippe tagliò corto: «Non me sono occupato io, ma a quanto mi dicono ha già firmato ». E non un precontratto, ma il contratto. Quello che porterà Mexes tra le braccia di Leonardo. C’è chi a Trigoria c’è rimasto male. Philippe aveva promesso di volere attendere lo sbarco americano. «Prima parlo con loro, poi decido», era stato più o meno il senso di una chiacchierata informale con Rosella Sensi. E invece Mexes potrebbe averci ripensato. La Roma non si farà trovare impreparata. Proprio in virtù delle voci che da mesi si inseguono sull’ormai imminente divorzio con “Rugantino”, dopo averne parlato con DiBenedetto e i suoi advisor italiani dello studio Tonucci, Unicredit ha dato mandato all’attuale dirigenza di iniziare a sondare il terreno. La banca si è rivolta in prima battuta all’attuale capo delle operazioni di mercato della Roma, Daniele Pradè. Forte di un contratto fino al 2013, e in attesa di sapere cosa vorranno fare gli americani, Pradè sta continuando a lavorare per la Roma. Una eventale convivenza con altri personaggi di primo piano, facce nuove e meno nuove, non sarebbe impossibile. Ma in questa ipotesi andranno definiti molto bene i ruoli. L’obiettivo di Pradè, e quindi della Roma, è quello di trovare un altro Mexes. Attenzione: non un aspirante tale, un giovane di belle speranze com’era Philippe sette anni fa quando la Roma lo prese dall’Auxerre. No, a Trigoria stanno cercando un campione. In pole position c’è Lugano. Trentuno anni e quindi espertissimo, origini uruguaiane ma passaporto svizzero, roccioso ai limiti del cattivo, Lugano comanda con successo la difesa del Fenerbahçe, che cinque anni fa aveva speso 7,5 milioni per prelevarlo dai brasiliani del San Paolo.
È lui la risposta alla grande domanda che si fanno i romanisti: «Come faremo senza Mexes?». Faremo. Con Lugano, oppure con un altro centrale dello stesso livello. Prepariamoci alla puntura, quindi. Ma state tranquilli, sarà indolore. Capitolo Buffon. Sky gli ha rubato una battuta. «Cosa penso della Roma? Che è un’ottima squadra », ha detto il portierone bianconero. «In questi anni - ha aggiunto - è stato l’unico club che ha sempre dato fastidio all’Inter. Però questo non vuol dire nulla». Beh, proprio nulla no. Non è una dichiarazione d’amore, ma è una palese dimostrazione di stima. Gigi ha intenzione di lasciare Torino e la Roma tenterà fino all’ultimo di prenderlo. Trigoria è un’opzione serissima. Qui troverebbe l’amico Totti, che verrebbe a prenderlo di persona a Fiumicino. Non sottovalutate poi la volontà della sua Alena, che di trasferirsi in Inghilterra non ci pensa proprio. Più dei soldi, molto spesso, conta l’opinione della donna amata. Vale per tutti. Anche per Buffon. Ieri, per la prima volta, anche il suo agente Silvano Martina si è detto possibilista su un possibile trasferimento del portiere in giallorosso: «Facciamo prima effettuare questo cambio di proprietà di cui ancora non si sa moltissimo. Poi, quando inizieranno a occuparsi di mercato, vedremo se saranno realmente interessati a Gigi. In questo momento non c’è nulla tra la Roma e Buffon. Ma nella vita non mi sento di escludere niente. Vediamo cosa accadrà al momento del cambio di proprietà della Roma».
© RIPRODUZIONE RISERVATA