(Il Messaggero - P.Liguori) - Sono ottimista. Fiducioso nel nuovo assetto che si prospetta per la Roma.
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Se attaccano l’americano vuol dire che è sulla strada giusta
(Il Messaggero – P.Liguori) – Sono ottimista. Fiducioso nel nuovo assetto che si prospetta per la Roma.
Per essere felice, aspetto qualche conferma importante, ma ciò che ho sentito e capito finora già mi piace. Una nuova proprietà internazionale non può che fare bene alla A.S. Roma, al calcio italiano e perfino alla città. Ci costringerà ad uscire da quell’imbuto fin troppo provinciale e asfittico nel quale i colori giallorossi si sono avvitati negli ultimi anni. Cosa c’è mancato nel recente passato per vincere di più per convincere tutti della forza e dell’eccellenza assoluta della nostra squadra? Abbiamo avuto, negli anni di Totti, uno degli organici più forti in assoluto d’Europa. Abbiamo avuto i tecnici migliori, che hanno spesso mostrato il gioco più divertente ed efficace, a detta di tutti i critici. C’è mancata la forza di una società moderna, non c’è dubbio. Adesso si ricomincia e alcune delle dichiarazioni di DiBenedetto sono entusiasmanti per un tifoso di lungo corso come me. Per esempio, la polemica sullo stadio, oppure l’insistenza valorizzare il marchio e l’immagine della Roma. Anche le tante critiche ironiche e pretestuose, basate sul nulla hanno rafforzato la mia idea positiva. Se lo attaccano così - ho pensato- è sulla strada giusta. Ed anche i nomi circolati per un assetto futuro, conservando il meglio del passato, sono quelli più adatti. Qualcuno dubita dei mezzi e a me viene da ridere. La nostra “principessa” non ha una grande dote, arriva alla nozze come pegno di una banca. Chi la sposa, la sta salvando da un futuro misero. Lasciamo lavorare gli specialisti per far quadrare i conti e pensiamo alla classifica, senza abbandonare la speranza Champions.
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