rassegna stampa roma

Scudetto Primavera, Roma e Varese hanno l'oro in casa

(Gazzetta dello Sport – A.Da Ronch) – Così diverse e così uguali. Roma e Varese vantano punti di partenza opposti per arrivare alla stessa meta: la finale del campionato italiano Primavera. Titolo che i giallorossi hanno già...

finconsadmin

(Gazzetta dello Sport - A.Da Ronch) - Così diverse e così uguali. Roma e Varese vantano punti di partenza opposti per arrivare alla stessa meta: la finale del campionato italiano Primavera. Titolo che i giallorossi hanno già conquistato sei volte e i lombardi mai.

Il Varese è nato a luglio, la Roma è stata costruita negli anni. I primi sono un frullato di provenienze: brasiliani, uno spagnolo, un marocchino, un kosovaro, italiani nati un po’ in tutta la penisola. «Scelti con cura, come persone ideali per stare insieme, con la stessa voglia di inseguire rivincite. Io per primo» , chiarisce sorridendo il tecnico Devis Mangia in predicato di volare sulla panchina della Primavera del Palermo. I capitolini sono stati assemblati con pazienza, arricchiti crescendo: «Merito – ribadisce De Rossi con modestia – di osservatori bravissimi» . Le stelle All’incrocio pericoloso della finale la Roma ci arriva da una discesa veloce, percorsa dominando Milan e Genoa. Il Varese al culmine di una salita incredibile, completata in 8 contro 11 nella sfida con la Fiorentina. Eppure le due squadre giocano allo stesso modo, da padrone, cercando il possesso palla e, soprattutto, il gol. I talenti non mancano, anche se il Varese ha tre squalificati: Marchi, Scialpi e Ferreira, tutti titolari inamovibili. Ma la cosa non preoccupa Mangia: «Saremo comunque in 11, motivatissimi, pronti. La qualità vedrete, non ci mancherà» .

Due ottimi portieri: Piscitelli e Micai, difensori dal futuro assicurato, come Antei, Frascatore da una parte, Bianchetti e Toninelli dall’altra. Centrocampisti importanti, Viviani, ad esempio, ma anche Wagner. In avanti due stelline davvero lucenti. L’ala dal dribbling fulminante Gianluca Caprari in giallorosso, l’attaccante rapido e letale De Luca, in biancorosso. «Caprari – – spiega De Rossi – ha vissuto un anno in crescendo, la stima di Montella, che lo ha fatto allenare 4 mesi in prima squadra e lo ha fatto esordire in A, lo ha completato anche dal punto di vista della sicurezza nei proprio mezzi. Non ha ancora 18 anni, deve crescere ma ha le potenzialità per farlo» . Boom Giuseppe De Luca invece si presenta da sé. Di questo Varese è una sorta di simbolo. E’ uno dei pochi che vi gioca da anni. «Anch’io – confessa l’attaccante – non ero nessuno, almeno fino a Viareggio. Poi c’è stato in boom. In semifinale (i quarti li ha saltati perché impegnato nei play off di B con la prima squadra, ndr) non stavo bene, adesso ho recuperato. Vincerà chi avrà più voglia di farlo. E noi ne abbiamo tanta» . L’opposto di De Luca è Matteo Bianchetti, uno dei più giovani, è del ’ 93, e uno degli ultimi arrivati, prelevato dall’Inter a luglio, eppure capitano della squadra. «Visto che eravamo tutti nuovi, il mister ha fatto eleggere il capitano alla squadra e i compagni hanno scelto me. Ne sono felice, così come sono felicissimo di poter giocare questa finale. Incredibile: io sono qui e l’Inter neppure qualificata. Se fossi rimasto con loro avrei giocato al massimo una partita. Per questo ho chiesto di andare via» . Niente romanisti Il prefetto di Pistoia ha autorizzato la vendita dei biglietti solo ai residenti in toscana. Niente tifosi della Roma quindi, già protagonisti in negativo dopo la semifinale con il Genoa.