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Scelta tecnica la Roma prova a calmare Totti

(Il Messaggero – M.Ferretti) – Francesco Totti, ieri mattina, è arrivato al Bernardini indossando una (eloquente) maglietta bianca con la scritta nera Basta sul davanti e zoppicando vistosamente.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) - Francesco Totti, ieri mattina, è arrivato al Bernardini indossando una (eloquente) maglietta bianca con la scritta nera Basta sul davanti e zoppicando vistosamente.

Colpa di una caviglia, la destra, gonfia e livida: pur avendo giocato poco, giovedì sera a Bratislava è riuscito a rimediare uno di quei pestoni che lasciano, eccome, il segno. Appena entrato nella sala della fisioterapia, gli si è avvicinato uno dei collaboratori di Luis Enrique. Vieni, il mister ti vuole parlare. Totti si è alzato dal lettino e si è diretto verso lo spogliatoio del tecnico asturiano. Il faccia a faccia tra i due (solo loro due, a quanto sembra) è durato poco, una manciata di minuti, durante il quale Luis Enrique gli ha spiegato i motivi dell’esclusione iniziale nella partita di Europa League. Una scelta esclusivamente tecnica, la sintesi: l’allenatore non lo aveva visto pronto, forse perché non al meglio della condizione (il capitano era stato vittima nell’antivigilia di un affaticamento muscolare), per farlo partire dal primo minuto e così l’ha spedito in panchina. Luis vuole che tutti, nessuno escluso, Totti incluso, diano sempre il massimo in allenamento perché lui, e l’ha ribadito ieri mattina a Francesco, non guarda in faccia nessuno e fa giocare chi (a suo giudizio) realmente lo ha meritato durante il lavoro settimanale. Totti ha annuito ed è tornato a fare fisioterapia mentre Luis Enrique si è diretto verso il campo per dirigere l’allenamento. Finite le cure, il capitano è stato convocato da Walter Sabatini, il ds della Roma, al secondo piano della palazzina color crema del Bernardini. Un colloquio durato qualche minuto più di quello precedente con Luis Enrique durante il quale il dirigente ha cercato di tranquillizzare Totti spiegandogli/ricordandogli che sul suo conto non esistono paletti di alcun tipo, se non tecnici, che fa parte a pieno titolo del progetto e che le decisioni di Luis Enrique sono e saranno sempre legate al lavoro svolto sul campo, da Totti e da tutti. La (nuova) società, del resto, quando ha assunto Luis Enrique gli ha garantito la possibilità/tranquillità di fare scelte di qualsiasi tipo e quella di Bratislava, a ben pensarci, rientra in questa ottica. Non è escluso, però, che nel pieno rispetto dei ruoli la società farà capire all’asturiano che, se non altro, ci sono modi e modi per comunicare un’esclusione a chi ha fatto la Storia della Roma. E adesso? Totti ora sa perché è rimasto fuori, ma questo non gli ha (ancora) restituito completamente il sorriso. Il suo atteggiamento, però, non cambia: nessuna polemica nei confronti di questo o quello per non avvelenare il clima all’interno della squadra; di certo, però, Francesco vuole verificare che cosa accadrà in futuro. Lui, insomma, è pronto a rispettare qualsiasi tipo di scelta tecnica (se uno sta meglio di me, è giusto che giochi) ma è anche curioso di vedere se le cose andranno sempre esattamente in questa maniera. Il suo problema reale, adesso, è quella caviglia mezza viola: l’infortunio c’è ma appare risolvibile in vista dei prossimi impegni della Roma, cioè la gara di ritorno contro lo Slovan (giovedì 25) e l’esordio in campionato a Bologna (domenica 28). Ragionando su quanto è emerso ieri mattina a Trigoria, però, Totti per non essere lasciato ancora fuori dovrà - a partire da stamane (se potrà allenarsi) - dimostrare di essere non soltanto in condizioni idonee da un punto di vista fisico ma anche psicologicamente caricato a pallettoni. Perché, prima di Bratislava, era stato giudicato scarico. Detto tutto questo, va aggiunto che ieri mattina Luis Enrique non ha avuto (voluto) un incontro ravvicinato anche con Borriello, l’altro escluso eccellente della serataccia slovacca: la conferma che il centravanti non rientra più nei piani del tecnico asturiano, la prova provata (se ce ne fosse ancora bisogno) che Borriello è stato messo sul mercato. È sempre più evidente, perciò, che se l’ex milanista dovesse realmente lasciare la Roma (a lui è già stato comunicata l’intenzione della società di cederlo), Sabatini sarà costretto a comprare non uno (Osvaldo) ma due attaccanti. Avendo giocato in Europa League, Borriello - valutazione tra i 10 e i 12 milioni - potrebbe giocare in Champions League soltanto a partire da febbraio 2012: Inter e Milan, e anche Napoli, stanno valutando la situazione. Ma il Milan non vuole spendere soldi e se mai propone scambi (ma chi offre?) e l’Inter prima di pensare al romanista deve cedere Eto’o e anche Milito. Ma, regolamento Uefa alla mano, Borriello potrebbe giocare anche in Europa League (Psg?) a patto che la Roma non partecipi più a questa competizione. Ecco perché una sua eventuale partenza avverrebbe, molto probabilmente, soltanto dopo la partita di giovedì contro lo Slovan.