(Il Messaggero – U.Trani) Luis Enrique stavolta conquista il suo stadio: gol e spettacolo. La mano del tecnico di Gijon si vede e determina il successo che rilancia la Roma in classifica.
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Sboccia la vera Roma
(Il Messaggero – U.Trani) Luis Enrique stavolta conquista il suo stadio: gol e spettacolo. La mano del tecnico di Gijon si vede e determina il successo che rilancia la Roma in classifica.
Senza mai rinnegare il suo credo, cioè l’invasione della metà campo avversaria (anche se con meno possesso palla, solo il 50 per cento), raccoglie i tre punti affidandosi in attacco ai suoi due attaccanti preferiti, Bojan e Osvaldo, e scegliendo gli interpreti giusti, a cominciare dal ripescato Simplicio, nemmeno presente in ritiro a Riscone e decisivo nella ripresa per chiudere la partita. Il primo tempo della Roma è un’autentica esibizione, i quarantacinque minuti più esaltanti di queste prime sette partite.
Gioco entusiasmante, velocità e scambi di prima per il conseguente tiro al bersaglio: più di dieci chance e due gol, cosa inedita perché mai, nelle precedenti sei gare, comprese le due di Europa League, i giallorossi erano stati capaci di concedere il bis nello stesso match.
L’allenatore asturiano, pur avendo i giocatori contati a centrocampo per l’indisponibilità di Gago e Perrotta, non abbandona la sua idea di calcio offensivo e promuove a sorpresa Simplicio, lasciando inizialmente Pizarro in panchina. C’è ancora Lobont in porta perché Stekelenburg, in mattinata, accusa un giramento di testa e preferisce quindi non rischiare d’accordo con lo staff tecnico e con i medici. L’olandese rinuncia anche alla panchina e si presenta in tribuna. Oltre a Simplicio, l’altra novità è Bojan che si riprende il posto.
Sarà proprio il trottolino spagnolo a sbloccare il risultato al ventesimo: lancio in verticale di De Rossi, stop di destro del centravanti che di sinistro, coprendo il pallone dal ritorno di Bellini, e incrociando con una carezza di sinistro sul palo opposto. Per Bojan esultanza speciale: è per la prima rete con la nuova maglia. Già sullo 0 a 0, a parte un tiretto centrale di Morales, solo occasioni giallorosse, grazie al solito Totti: Osvaldo è subito chiuso da Masiello su imbucata del capitano e a seguire calcia centralmente su cross da sinistra di Josè Angel; De Rossi svirgola di sinistro in area su giocata d’esterno sempre di Totti che poi calcia forte da fuori e trova la replica di Consigli in angolo. Sull’1 a 0, la Roma accelera. Bojan fa un numero a sinistra e tira: Masiello devia in corner.
Di testa Rosi, confermato a destra, pesca Osvaldo che salta con il sinistro Consigli con un pallonetto e appoggia di destro in porta per il 2 a 0 al trentunesimo, terza rete consecutiva in tre partite per l’italoargentino. Si sveglia Pjanic: destro ribattuto da Consigli. L’Atalanta, con il suo 4-4-1-1, è alle corde, anche se Schelotto a destra vince il duello con Josè Angel, timido e disordinato. Morales scheggia il palo da fuori, Totti lo prende in pieno, prima dell’intervallo, direttamente da calcio d’angolo ma la palla rimbalza fuori dalla parte. All’inizio della ripresa, Capelli salva sulla linea dopo l’incursione di Osvaldo. Dal possibile tris al quarto d’ora di sofferenza, con i nerazzurri che attaccano soprattutto a destra. Denis, su cross di Cigarini, salta più in alto di Heinze e, al terzo, di testa batte Lobont in ritardo. Ci prova nella stessa maniera, e su uscita a vuoto del portiere romeno, anche Schelotto che però colpisce male. Ma il calo della Roma è solo passeggero: De Rossi prende in mano la situazione e spinge in avanti i compagni. Dopo poco più di un’ora fuori Bojan, tra gli applausi e consolato dal mental coach Llorente perché poco felice della sostituzione: spazio a Borini. A metà tempo esce per precauzione Totti che accusa un fastidio al gluteo destro e non finisce la gara dopo averne giocate quattro intere di fila.
Tocca a Pizarro. Il trequartista ora è Pjanic che riceve da Simplicio e manda in porta il brasiliano che sigla il 3 a 1 al trentasettesimo con un tocchetto sull’uscita di Consigli. Il pubblico dell’Olimpico si diverte e canta: ora la Roma è più spigliata con lo spagnolo e in una partita segna lo stesso numero di gol segnati nelle altre quattro gare del torneo.
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