(Corriere dello Sport - A.Polverosi) - Macerie. Non è rimasto altro della Samp. Da gennaio a maggio è stata una disfatta, una frana senza fine. A metà agosto era a un passo dalla Champions League, alla fine di maggio era in B.
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Sampdoria, da gennaio a giugno una caduta senza fine
(Corriere dello Sport – A.Polverosi) – Macerie. Non è rimasto altro della Samp. Da gennaio a maggio è stata una disfatta, una frana senza fine. A metà agosto era a un passo dalla Champions League, alla fine di maggio era in B.
Molto, moltissimo, è dipeso dall’assurdo mercato di gennaio, non tanto dalle cessioni di Cassano e Pazzini, quanto dalle scelte fatte per la loro sostituzione. Ma è stata soprattutto l’incapacità della squadra a reagire nel momento peggiore della crisi che ha determinato la retrocessione, peraltro maturata in fondo a un derby perso in pieno recupero, così come aveva già perso il derby del girone d’andata. E’ difficile scegliere qualcosa da salvare nella stagione della Samp. Presidente, dirigenti, allenatori, giocatori, nessuno è immune da colpe, più o meno pesanti. Le scuse di Palombo, il capitano della disfatta, appena era finita (con l’ultima decisiva sconfitta) la gara a Marassi contro il Palermo, sono l’unico gesto giusto di questa stagione. Il resto è tutto da buttare, tutto da cancellare.
SENZA STORIA - La partita con la Roma non ha alcun significato. E’ l’amichevole più triste che la Samp abbia mai giocato in tutta la sua storia. Trentasei punti in 37 partite danno un’idea chiara di cosa sia stato il campionato dei doriani. Se la difesa ha retto (46 gol subiti, meno del Parma, del Palermo e perfino della Roma), l’attacco ha fallito in pieno: 32 gol segnati, in una squadra che a inizio stagione aveva una coppia di fenomeni formata da Cassano e Pazzini, descrivono in modo spietato la fragilità dell’attacco dove non si vede manco mezzo cannoniere. Alla fine del girone d’andata, la Samp di Di Carlo aveva segnato 20 gol (e doveva recuperare il derby col Genoa), in un girone intero ne ha fatti 12.
ACQUISTI FALLIMENTARI - Nessuno fra Biabiany, Macheda e Maccarone, i sostituti di Pazzini e Cassano, ha dato un minimo d’aiuto: da gennaio ad oggi, in tre hanno segnato 4 gol (tre dell'ex palermitano). E’ stata un’incredibile cavalcata al contrario. Dopo le 19 gare del girone d’andata, la Samp con i 20 punti racimolati era al 9° posto. Poi è precipitata nel suo abisso e non si è più ripresa. Il ricorso a Cavasin è stata l’ultima mossa disperata di Garrone, ma nemmeno il nuovo tecnico è riuscito a capire qualcosa in una squadra ormai disfatta. Un anno in B e poi la risalita, è questo che ha promesso Garrone. Sarà un anno faticoso, duro, difficile. Ma l’importante è ricominciare.
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