rassegna stampa roma

Sacchi: «Senza pazienza al Milan la mia rivoluzione sarebbe fallita»

(Il Romanista – C.Zucchelli/R.Fidenzi) – Pensi al Milan di Sacchi e inevitabilmente ti vengono in mente coppe, scudetti, campioni e un calcio che ha fatto storia. Ma il Milan di Sacchi non è stato solo questo (che pure è tantissimo).

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli/R.Fidenzi) - Pensi al Milan di Sacchi e inevitabilmente ti vengono in mente coppe, scudetti, campioni e un calcio che ha fatto storia. Ma il Milan di Sacchi non è stato solo questo (che pure è tantissimo).

È stato anche incertezza, dubbio, perplessità. Ecco perché quando lui, contattato dal Romanista, predica pazienza non puoi fare a meno di ascoltarlo:

«Per prima cosa - spiega - non ho visto la partita della Roma contro lo Slovan Bratislava e non sono solito commentare una sfida di cui so poco. Ci tengo però a dire una cosa importante: pazienza. Ci vuole pazienza».

Sembra essere la parola regina di questo Ferragosto romanista:

«Se con me - ricorda Sacchi - nessuno avesse avuto pazienza, non sarei riuscito ad andare avanti nella mia carriera»

. Era la stagione 1987-1988: il suo Milan venne eliminato in Coppa Uefa dall’Espanyol, i giocatori erano convinti di perdere tempo perché si allenavano tanto ma non vedevano miglioramenti nel gioco, Baresi era costretto a rivedere le cassette di Signorini per capire i movimenti della difesa, sembrava non esserci via d’uscita. E invece c’era: Adriano Galliani parlò con la squadra, la convinse che Sacchi era l’allenatore giusto per aprire un ciclo vincente, si stabilì 24 ore al giorno al Milanello per far capire a tutti che la società andava avanti convinta e consapevole della propria scelta. E, dopo una vittoria a Verona, tutto cambiò. E tutti sanno come sia andata a finire. «Capisco che non è facile avere fiducia, ma è necessario, soprattutto in questo momento. Quello che dico - racconta ancora Sacchi - è valido per ogni categoria, dalla serie A alla C. Se si vuole plasmare una squadra, inculcando ai giocatori una nuova visione del calcio, è importante poter contare sulla calma e la fiducia di tutti»