(Il Romanista - C.Zucchelli) -«Gli errori? Li abbiamo fatti noi così come li ha fatti l’arbitro. Adesso però dimentichiamo e rimettiamoci in carreggiata». Il giorno dopo il derby la Roma torna a parlare.
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Sabatini:«Avanti con fiducia»
(Il Romanista – C.Zucchelli) – «Gli errori? Li abbiamo fatti noi così come li ha fatti l’arbitro. Adesso però dimentichiamo e rimettiamoci in carreggiata». Il giorno dopo il derby la Roma torna a parlare.
E lo fa «orgogliosamente» attraverso le parole del suo direttore sportivo, Walter Sabatini, che a Roma Channel prima e a Sky e Radio Manà Manà poi commenta la sconfitta di domenica sera nel derby. Non aveva parlato nessun esponente della società dell’immediato dopo partita e questo, secondo alcuni, era stato visto come un segnale di debolezza da parte della nuova proprietà. Niente di tutto ciò: semplicemente, si è preferito far commentare la partita ai protagonisti, cioè Luis Enrique e i giocatori. «Hanno parlato l’allenatore e il capitano - spiegano da Trigoria - e lo hanno fatto con toni e contenuti ineccepibili». La Roma ci tiene ad avere uno stile ben preciso in campo (vedi le mancate proteste di Kjaer al momento dell’espulsione) e fuori, anche se la direzione di gara di Tagliavento non è piaciuta a nessuno. Adesso però, come sottolinea Sabatini, è arrivato il momento di guardare avanti: «In settimana arriverà Baldini e si unirà a noi per portare avanti questa storia che oggi è dolorosa ma che presto cambierà».
Il ds, che non era allo stadio ma ha visto il derby da solo, dà così l’interpretazione della sconfitta: «È stata una partita valida. Soprattutto nel primo tempo, ma a tratti anche nel secondo in inferiorità numerica. Queste sconfitte insegnano molto, certo era meglio capire gli errori dopo una vittoria ma adesso dobbiamo rimetterci in carreggiata visto che abbiamo molte partite ravvicinate. Ovviamente, brucia aver perso una partita a 20 secondi dalla fine, ma abbiamo perso una gara che abbiamo onorato fino in fondo». Di arbitraggio Sabatini preferisce non parlare: «Concedetemi di sorvolare - spiega - Il buon senso magari avrebbe indicato un’altra designazione, ma la partita l’abbiamo persa noi e non Tagliavento. Abbiamo fatto errori noi». In particolare Kjaer: «Ha fatto qualche errore - ammette il ds - dopo un buon primo tempo, ma va tutelato perché è un nostro patrimonio. Ora si accanirano su di lui, ma noi gli daremo il tempo di recuperare. E’ stata una brutta nottata, un dolore immane. Per i tifosi, per i ragazzi, per il mister. Le ferite sanguinano, ma le curiamo e ripartiamo subito». Anche perché domenica prossima all’Olimpico arriva il Palermo per quello che sarà il "derby del cuore" di Sabatini che per l’occasione tornerà allo stadio: «Purtroppo sì. Nel senso che ormai si è perso. Era Heinze a segnalarmi che quando io non ero allo stadio la Roma vinceva quindi ho preferito saltare anche il derby per scaramanzia, ma non è servito. Mi è dispiaciuto perché poi quando si perde i dirigenti devono essere presenti».
In futuro sarà sempre così e, in futuro, secondo il ds le cose non potranno che migliorare. Le sue parole infondono ottimismo: «Se riusciremo ad incanalare nel modo migliore questa rabbia, faremo bene da subito. Abbiamo dei ragazzi straordinari condotti al meglio da Luis Enrique e dal suo staff. Raramente ho gestito dei ragazzi così professionali nella mia carriera e con raramente mi sono tenuto stretto...». La Roma quindi - e magari non c’era neanche bisogno di ribadirlo - è accanto al suo allenatore e alla squadra. «Devo dire - ha aggiunto Sabatini - che ho sottoscritto la sua scelta di rimanere in campo con due punte per quasi tutto il secondo tempo, fin quando non è entrato Pizarro, perché lui la partita la voleva vincere». Il ds vede la squadra in continuo miglioramento: «Stiamo facendo passi importanti. Non ci premia il risultato, ma alcune cose che siamo riusciti a sviluppare in campo sono di grande rilevanza. Io sono molto, molto fiducioso. Cosa direi ai tifosi? Mi verrebbe da bestemmiare… (ride, ndr) Cercheremo di vincere quattro o cinque partite per lenire questo dolore». Anche perché tutta la squadra è compatta intorno all’allenatore: «Sì - conferma Sabatini - e io intendo dire grazie a tutti. Abbiamo finito la partita in maniera veramente eroica da parte di qualcuno, per esempio Heinze, che è rimasto in campo zoppicando e, nonostante questo, ha dato il suo apporto fino all’ultimo respiro. Nessuno si è mai sottratto né alle responsabilità, né a qualsiasi tipo di intervento richiedesse la gara in quel momento. Sono stati bravi, sfortunati, però, non voglio attingere alla retorica, ma sono veramente orgoglioso di questo gruppo di ragazzi e anche dello staff tecnico. Lo siamo tutti in società e siamo convinti che con loro faremo cose importanti».
Ne è convinto anche Luis Enrique che ha avuto modo di parlare con tutti i dirigenti: era deluso per il risultato ma assolutamente orgoglioso della sua squadra. Oggi ai giocatori a Trigoria ribadirà lo stesso concetto: la strada è lunga e difficile, ma è quella giusta. E l’atteggiamento che i giocatori hanno tenuto nel secondo tempo - nervi saldi, cuore e, quando possibile, tecnica e gestione del pallone - gli è piaciuto molto. E’ quello che vuole, anche se adesso intende mettere subito da parte il derby. Parlerà alla squadra prima dell’allenamento, poi subito in campo per cominciare a preparare Roma-Palermo, partita altrettanto difficile come quella di domenica sera. Il risultato però stavolta dovrà essere diverso.
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