(Il Romanista - D.Galli) Tutti i poteri a Walter Sabatini per mercato e tecnico. È questo il senso del summit che si è tenuto ieri tra lo studio Grimaldi, advisor di Unicredit e lo studio Tonucci, che cura gli interessi degli americani.
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Sabatini: «Tifosi, abbiate fiducia»
(Il Romanista – D.Galli) Tutti i poteri a Walter Sabatini per mercato e tecnico. È questo il senso del summit che si è tenuto ieri tra lo studio Grimaldi, advisor di Unicredit e lo studio Tonucci, che cura gli interessi degli americani.
Un summit cui ha partecipato anche Sabatini. Entro un paio di giorni, il club renderà operativa la carica di ds. «Prestissimo una conferenza stampa», ha annunciato Sabatini. Sarà l’occasione per rivelare il nome dell’allenatore. Ma forse anche i primi colpi. Dalla teoria si è passati alla pratica, dalle parole ai fatti, dai liberi pensatori ai manager.
Il Cda dell’As Roma stabilirà ora l’ingresso di un nuovo membro (in gergo, si chiama cooptazione) che rappresenterà la proprietà americana. Dovrebbe trattarsi di Mauro Baldissoni, avvocato dello studio Tonucci e uomo di fiducia della cordata guidata da DiBenedetto. Allo stesso tempo, il Cda conferirà a un soggetto, si dice Roberto Cappelli, legale di Unicredit e già consigliere del club, il potere di firma su questioni specifiche.
L’obiettivo è di poter fare tutto in attesa che ai primi di luglio DiBenedetto diventi presidente, completando così lo step più importante del procedimento di vendita. Fare tutto significa permettere a Sabatini di firmare un contratto già pronto da direttore sportivo, risolvere sia la questione Pradè, sia quella Montali, ingaggiare il prossimo allenatore e rinnovare i contratti in scadenza. Come quello di De Rossi. È un segnale importantissimo per i tifosi della Roma.
Ma è un segnale importantissimo anche per Sabatini. «È questione di giorni - commenta il nuovo ds - i tifosi devono avere fiducia e forza, perché porteremo avanti le procedure per fare quelle cose giuste per tutti». Subito dopo, Sabatini spiega cosa intende per "cose giuste": «Per poter lavorare vanno snellite le procedure. Problemi non ce ne sono, ho solo fatto questa richiesta per poter lavorare più velocemente. Ho chiesto quello che chiedono tutti nelle mie condizioni. Solo che io sono abituato a dire le cose come stanno, sono diretto. Siamo tutte persone che vogliono lavorare e animate da buoni propositi. I nostri pensieri coincidono». È così, coincidono. Semplicemente, andava messo per iscritto. Accadrà prestissimo. Il rafforzamento della posizione di Sabatini determinerà l’uscita dalla società, a fine giugno, di Gian Paolo Montali. La banca si è resa conto dell’incompatibilità con Sabatini. Dopo Roma-Samp, l’avvocato Cappelli commentava così la posizione di Montali: «Non è uomo in quota Unicredit, ma un dirigente bravo e competente nel quale Unicredit ha fiducia».
Il problema è che se non c’è dialogo con le figure scelte dalla nuova proprietà per la Roma, e cioè con Baldini e Sabatini, il divorzio è inevitabile. Idem per Pradè. È un grande professionista, ma non c’è feeling con Sabatini. Baldini, che la prossima settimana sarà a Roma, gli ha offerto un ruolo importante tra gli osservatori. Work in progress, la situazione è quindi in divenire.
Ma la cessione del club sta prendendo la piega giusta. Così la pensa anche l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni: «Si aspettava l’Antitrust, adesso la strada è in discesa. Dovrebbe essere ormai questione di giorni o pochissime settimane, ma non è importante. C’è la voglia della nuova proprietà e sicuramente di Unicredit, che rimane azionista di minoranza, di fare in modo che al di là degli adempimenti amministrativi si riesca a preparare la prossima stagione per il meglio. Da un punto di vista sportivo, credo che i tifosi non debbano preoccuparsi di questi aspetti burocratici. L’intenzione è quella di creare una squadra competitiva per la prossima stagione ». Ghizzoni non entra nel merito delle scelte tecniche: «L’allenatore? Credo ci siano discussioni in corso, dovrebbe essere una decisione a breve, lascio alla società annunciarla ».
Quanto a DiBenedetto, Ghizzoni è chiaro: «Io ho sempre detto che ci interessava sicuramente valorizzare il nostro investimento, ma soprattutto portare una proprietà che fosse veramente seria per il futuro della società Roma. Credo che da questo punto di vista sia la soluzione migliore. Credo che gli americani siano veramente convinti di questa operazione e daranno il meglio per portare la Roma ad essere competitiva, come lo è stata fino ad oggi. Abbiamo sempre guardato, sicuramente al prezzo, ma ancor di più alla struttura della squadra».
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