(Il Romanista - D.Galli) - «Gli obiettivi sono stati centrati. Volevamo completare non tanto una campagna acquisti, quanto porre le basi per la Roma del futuro. Sono moderatamente soddisfatto».
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Sabatini: «Obiettivi centrati»
(Il Romanista – D.Galli) – «Gli obiettivi sono stati centrati. Volevamo completare non tanto una campagna acquisti, quanto porre le basi per la Roma del futuro. Sono moderatamente soddisfatto».
Stavolta, una sigaretta ci sta tutta. Sabatini si gode gli applausi, la luce dei riflettori, le interviste e i voti alti. Il mago del mercato ha colpito ancora. Dieci grandi acquisti, undici contando Nego, e pure di più se ci mettete quelle operazioni di basso cabotaggio legate alle comproprietà risolte. Una roba così - lo ricordava ieri "laroma24.it" - non si vedeva dai tempi di Zeman. Solo che i rinforzi di adesso si chiamano Lamela, Pjanic e Bojan, mentre quelli di allora erano Dal Moro, Servidei e Cesar Gomez. Un sito di calciomercato internazionale, transfermarkt.it, ha stilato una classifica dei club che hanno investito di più. La Roma è quinta, con quasi 80 milioni. Le Grandi d’Europa sono lì a un passo: il City è primo con 92 milioni, seguono il Psg, la Juve e il Chelsea. Mica male per una cordata, quella americana, dipinta da qualcuno come un’armata Brancaleone. Sabatini traccia a "Sky Sport" un bilancio di questa frizzantissima campagna acquisti. «Gago porta sicuramente qualità, storia, carisma. È un calciatore - dice il ds - che si farà valere a Roma. Certamente avrà anche qualche sassolino nella scarpa da togliersi, visto che è stato utilizzato poco nel Real Madrid. Ha una grande chance per ripartire». È stato un mercato faticoso, ma Sabatini se lo aspettava. «Tutto quello che c’è a lo è Roma: il mercato, la convivenza... Positivamente faticoso, c’è una dialettica vivace tutti i giorni e non ci si riposa mai. È una piazza molto esigente ed una tifoseria che vive, interpreta e propone emozioni di grande livello e che va assecondata». A detta di Zamparini, Delio Rossi aspetta la Roma. «Divertente - commenta Sabatini - non c’è nessuna candidatura di Rossi per la Roma. Non cerchiamo allenatori. Il nostro allenatore è Luis Enrique e lo sarà per molto tempo, nonostante qualche risultato e qualche episodio possano aver suscitato qualche equivoco. È una grande risorsa per noi e lo sarà fino alla fine del suo contratto. Zamparini è uno stratega straordinario e cerca sempre una via di fuga verso le situazioni che si realizzano e che in parte costruisce e poi distrugge». Sabatini confessa di nutrire un «senso di colpa» nei confronti di Luis Enrique. «Non sono stato molto vicino né a lui né alla squadra in questi giorni. Ora lo farò. Non perché ci siano problemi da risolvere: io lo sarei in ogni caso. Quello che si è creato (il ds si riferisce alle polemiche suscitate dal cambio Totti-Okaka, ndr) fa parte della dialettica del calcio. È piuttosto normale, anche se fa notizia. Tutto si risolve quando c’è forza lavorativa (testuale, ndr). Nell’ambiente Roma ho trovato solo persone supermotivate, sia nello staff tecnico che nella società. Sono fruitore - conclude Sabatini - della buona volontà degli altri». E servirà buona volontà per sciogliere il prossimo nodo che attende la Roma: il rinnovo di De Rossi. A Trigoria contavano di mettere le firme prima dell’inizio del campionato. Lo sciopero dei calciatori ha consentito di prendere tempo. Daniele è tranquillo. Ora sta pensando alla Nazionale ritrovata. Sa di essere al centro di questo progetto. Luis Enrique se ne è innamorato, DiBenedetto idem, i tifosi l’adorano. Non sarà sufficiente per l’intesa. Ma di sicuro è un buon inizio.
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