rassegna stampa roma

Romagnoli, prima con derby

(Il Romanista – V.Meta) – Stessa iniziale, ruoli diversi. Fino a un paio di giorni fa, quello ricordato per aver esordito in Primavera sotto età in un derby era Alberto Aquilani: da sabato nel ristrettissimo club dei sedicenni che...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - Stessa iniziale, ruoli diversi. Fino a un paio di giorni fa, quello ricordato per aver esordito in Primavera sotto età in un derby era Alberto Aquilani: da sabato nel ristrettissimo club dei sedicenni che debuttano contro la Lazio c’è anche Alessio Romagnoli, difensore centrale classe ’95 e punto fermo degli Allievi, che il brutto infortunio rimediato da Rosato in Coppa Italia ha proiettato titolare nello scontro che valeva il primo posto.

Aquilani quel derby lo vinse 1-0 (il 9 dicembre 2000, gol di Bonanni), Romagnoli l’ha pareggiato 3-3 non senza qualche rimpianto, ma tanto sabato scorso quanto undici anni fa sulla panchina della Lazio sedeva Alberto Bollini. E se a far esordire Aquilani fu Bencivenga, Romagnoli deve il debutto De Rossi, l’allenatore con cui Alberto aveva vinto lo scudetto Giovanissimi nel ’99. Coincidenze? Forse. Che dei ventidue in campo a Formello Romagnoli fosse il più piccolo di tutti non se n’è accorto nessuno, un po’ per il suo metro e ottantacinque, un po’ perché fra lui e Barba sono riusciti a cavarsela più che bene contro il miglior attacco d’Italia. Se è vero che i giallorossi non avevano mai subito tre gol nella stessa partita, lo è altrettanto che nessuna delle squadre che hanno incontrato era all’altezza dei biancolesti, trascinati dal capocannoniere del girone C Tommaso Ceccarelli. Sostituire Rosato (classe ’94 e a sua volta esordiente sotto età lo scorso anno a Napoli) non era facilissimo, tanto più in un derby che valeva la testa della classifica: Alessio c’è riuscito piuttosto bene, se nel commentare la sua gara Alberto De Rossi si è sbilanciato fino a dire che «è stato strepitoso».

D’altra parte, giocare con i più grandi per il precocissimo Romagnoli - ha iniziato a giocare a calcio a Nettuno che aveva appena tre anni - non è una novità: l’anno scorso ha formato proprio con Rosato la coppia di centrali degli Allievi Nazionali arrivati a un passo dalla finale scudetto. Proprio gli esiti disciplinari di quella maledetta partita con il Milan lo hanno costretto a rimandare ulteriormente l’esordio stagionale con gli Allievi, dopo che un infortunio rimediato in Under 17 l’aveva tenuto fuori un mese e mezzo: la giornata di squalifica comminatagli per il (discutibile) rosso rimediato a giugno era stata accolta con sollievo, visto che nel finale incandescente di quella gara l’arbitro l’aveva minacciato di non farlo giocare per un anno. Alla fine il referto lo scagionò, ma per la prima con i coetanei Alessio ha dovuto comunque aspettare fino a Roma-Crotone del 30 ottobre. Con la Primavera aveva fatto il ritiro estivo senza troppe aspettative, visto che i titolari erano Orchi e Barba. Poi la frattura al piede occorsa al primo ha promosso titolare Mattia Rosato, che in due mesi non ha saltato una partita fra campionato e Coppa finché non è stato costretto a fermarsi per via della frattura allo zigomo rimediata mercoledì scorso contro il Parma. Operato ieri pomeriggio al Gemelli dallo stesso chirurgo che due anni fa intervenne sull’identico infortunio di De Rossi, Mattia dovrà restare fuori per qualche settimana. Per Romagnoli - come Aquilani, undici anni dopo Aquilani - le responsabilità sono appena cominciate