(Corriere dello Sport – G.d’Ubaldo) Sono cinque le offerte giunte a Rothschild per l’acquisto della Roma.
rassegna stampa roma
Roma,5 offerte. Anche gli arabi
(Corriere dello Sport – G.d’Ubaldo) Sono cinque le offerte giunte a Rothschild per l’acquisto della Roma.
Sono in corsa gli americani di DiBenedetto, Angelucci, il fondo arabo Aabar, con altre due offerte che non raggiungono le prime. Quella di un fondo misto libico- americano e una quinta di un gruppo francese. Le offerte sono state presentate in via telematica alla sede di Rothschild a Milano, la prima ad arrivare è stata quella del fondo Aabar, quella di Angelucci è stata depositata alle 17,30 mentre quella della cordata americana, formulata dallo studio Tonucci, è arrivato dopo le 18, termine fissato dall’advisor. IN CORSA - Le prime indiscrezioni che giungono sulle offerte rimettono tutto in discussione. In linea di massima quelle che hanno consistenza sono tre: Angelucci, americani e arabi. Rothschild oggi farà un controllo sulla validità delle offerte ed entro 48 ore le trasmetterà al Consiglio di amministrazione di Italpetroli e successivamente a quello di Unicredit. In ambienti finanziari trapela che le offerte dovrebbero essere state così formulate: il fondo Aabar 130-140 milioni più la ricapitalizzazione (ma bisognerà capire se per coprire il debito attuale di 20 milioni o quello previsto per giugno di 40), Angelucci 100 milioni, con un piano industriale che prevede 100 milioni di investimenti per il potenziamento della squadra, la cordata americana 120 milioni ma con la ricapitalizzazione in capo a Unicredit che entrerebbe con una quota minoritaria (40 per cento) nel pacchetto di controllo della nuova Roma. La banca potrebbe cedere in un secondo momento parte della sua quota a un imprenditore romano. Questa soluzione sembrava fino a ieri quella preferita dalla banca. Sulla possibilità di cessione della Roma agli americani si è espresso Fabio Capello: «Sarebbe importante per il calcio italiano, per quanto ho visto qui in Inghilterra con l’arrivo di stranieri come arabi e russi. Hanno fatto crescere il calcio inglese, le risorse sono importanti» . LA NOTA - Italpetroli, con un comunicato richiesto dalla Consob, ha fatto sapere che «nei prossimi giorni le offerte ricevute saranno oggetto di esame e che l’esame avverrà sulla base di criteri non sono quantitativi ma anche qualitativi» . Unicredit ha scelto il massimo riserbo. L’unica offerta che non prevede alcun coinvolgimento del venditore (la banca) sarebbe quella italiana. Gianpaolo Angelucci ha preparato con i suoi avvocati la migliore offerta possibile secondo i suoi criteri imprenditoriali e prevede un piano industriale molto dettagliato, con 100 milioni di investimenti per il potenziamento della squadra e il pareggio dei debiti in un determinato periodo. L’imprenditore romano ha formulato l’offerta tenuto conto delle istanze della banca, che aveva chiesto di puntare sul mantenimento dei livelli di competitività della squadra. L’AGENDA - Entro la settimana i vertici di Unicredit prenderanno una decisione e avvieranno una trattativa in esclusiva con l’investitore prescelto. La cordata americana che fa capo a Thomas R. DiBenedetto è stata assistita dalla banca Piper Jeffrey, dall’advisor PricewaterhouseCoopers e dallo studio legale Tonucci. Angelucci dalla banca Imi-Gruppo Intesa e da Kpmg, il fondo Aabar dallo studio legale Dls Piper (molto vicino a Unicredit) e dalla società lussemburghese Claraz Sa. Intanto la Camera arbitrale della Camera di commercio di Roma ha accolto la richiesta del professor Ruperto, presidente del Collegio al quale è affidato l’arbitrato tra Itapetroli e Unicredit. Quindi ha concesso la proroga al 30 giugno per la chiusura del contenzioso. Ruperto convocherà la prossima udienza nel mese di maggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA