rassegna stampa roma

Roma versatile. Non solo 4-3-3

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Non vogliamo fare i professori, tanto meno quelli che capiscono solo loro. Luis Enrique ha la sua filosofia di gioco ed è giusto che lavori per affermarsi conti­nuando a credere nelle sue...

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) - Non vogliamo fare i professori, tanto meno quelli che capiscono solo loro. Luis Enrique ha la sua filosofia di gioco ed è giusto che lavori per affermarsi conti­nuando a credere nelle sue convinzioni. Detto questo come doverosa premessa, ci pare però costruttivo, dopo le prime performance, si fa per dire, della nuova Roma, porsi qualche domanda.

 

Se non altro perché vivere di certezze potrebbe rivelarsi pericoloso. La domanda ba­se non può che essere una: ma con questo gruppo di giocatori è davvero il quat­tro- tre- tre il modulo più giusto? Ovvero, non sarebbe il caso di immaginare un mo­dulo alternativo?

 

QUATTRO-TRE-TRE - Poca intensità, lentezza d’esecuzione, ma soprattutto la sensazione che questa Roma ora in campo sia costret­ta a pensare quello che deve fare con la conseguenza, inevitabile, di diventare fin troppo prevedibile. L’errore, ulteriore, che si deve evitare, è quello di pensare al mo­dello Barcellona, non soltanto per una que­stione di buon gusto. Luis Enrique inter­preta questo modulo in maniera diversa, in particolare per i due attaccanti esterni. Guardiola vuole due attaccanti capaci di giocare sulla linea del fallo laterale e poi tagliare al cen­tro o in verticale, Lucho ha chiesto ( e ottenuto) tutti questi attaccanti centrali perché li vuole più stretti in modo da lasciare aperta la corsia laterale per gli inseri­menti dei due esterni bassi che, in fase di possesso pal­la, devono trasformarsi nel giocatore che crea l’uomo in più. C’è il rischio, però, che tutto questo, almeno per il momento, vada a discapito degli equilibri tattici che maga­ri nella Liga hanno meno incidenza di quel­lo che, al contrario, hanno nel nostro cam­pionato. Dove anche le squadre meno at­trezzate, una volta che capiscono il tuopunto debole, entrano in campo sapendo come sfruttarlo a proprio vantaggio.

ALTERNATIVE - Proprio in funzione di que­sto, in una fase di apprendimento come l’attuale, potrebbe essere funzionale al progetto pensare di adottare alcuni accor­gimenti per cominciare a fare qualche ri­sultato. Da sfruttare poi, con il conseguen­te entusiasmo, per tornare al progetto ori­ginario. In questo senso il quattro-due-tre-­uno potrebbe essere una garanzia, se non altro perché più o meno metà squadra lo ha ormai nel suo Dna. Oppure, come ulterio­re alternativa, pensare all’albero di Natale o a un trequartista dietro alle due punte. Per dire: Lamela dietro Totti e Borriello (o Bojan, Osvaldo, Borini che probabilmente è la seconda punta più seconda punta che c’è in rosa), o ancora Pjanic e Lamela die­tro a un centravanti. Ipotesi forse di retro­guardia, ma che in questo momento po­trebbero consentire quei risultati che ser­vono come il pane per dare maggiore for­za al progetto.