(Corriere dello Sport - P.Torri) - C’è la data. Ventinove luglio. Il giorno del closing. Il giorno dopo le frizioni, i numeri del passivo, le ansie, i dubbi, le preoccupazioni di una tifoseria stremata da anni di promesse non mantenute, pare proprio, come d’incanto, che si sia sistemato tutto,
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Roma-Usa, si chiude il 29
(Corriere dello Sport – P.Torri) – C’è la data. Ventinove luglio. Il giorno del closing. Il giorno dopo le frizioni, i numeri del passivo, le ansie, i dubbi, le preoccupazioni di una tifoseria stremata da anni di promesse non...
come certificato da un comunicato di Roma 2000 dato alle stampe ieri sera dopo le venti. Eccolo: «Roma 2000 con riferimento al contratto preliminare di compravendita della stessa partecipazione sottoscritto in data 15 aprile 2011 con la DiBenedetto As Roma Llc, la quale ha successivamente designato quale acquirente la Neep Roma holding, comunica che il Cda della società ha deliberato la concessione all’As Roma, subordinatamente al perfezionamento della compravendita, di un finanziamento di dieci milioni di euro (Vendor Loan) e che successivamente alla delibera il contratto di finanziamento in questione è stato sottoscritto da Roma 2000 e da As Roma spa. Inoltre è stato sottoscritto tra Unicredit e la As Roma un contratto di finanziamento di 30 milioni di euro: la firma di tali contratti costituiva condizione sospensiva per l’effettuazione del closing ai sensi del contratto preliminare di compravendita e conseguentemente Roma 2000 ha comunicato alla Neep Roma che il closing avrà luogo in data ventinove luglio. Anche su richiesta della Consob si precisa inoltre come siano prive di fondamento le indiscrezioni in merito all’esistenza di una perdita aggiuntiva dell’importo di 17 milioni» . Dunque il 29 luglio, presso uno studio notarile (già allertato) della capitale, ci saranno le firme che sanciranno il definitivo passaggio di consegne. Dunque, tanto rumore per nulla? NUMERI - Beh, proprio per nulla non si può dire. Ci sono numeri (pesanti) che certificano una situazione economica della società giallorossa che tutto può essere definita meno che virtuosa, cosa peraltro che si sapeva da sempre, bastava solo volerlo sapere. E su questo, magari, sarebbe il caso che un po’ tutti facessero una riflessione approfondita, provando a rispondere a una semplice domanda: come mai negli ultimi due anni, il bilancio della Roma (meno ventidue milioni il precedente esercizio, meno quasi cinquanta l’ultimo) è da sprofondo rosso? Il dato è che le previsioni, peraltro già parecchio negative, si sono rivelate ottimistiche rispetto a quella che poi si è rivelata una realtà che se fosse già in vigore il fair-play finanziario, vorrebbe dire, come minimo, il no all’iscrizione alle competizioni europee. Anche per questo pare che durante l’infinita trattativa, in più di un’occasione gli americani avessero chiesto di poter inserire una clausola in cui si prevedeva la possibilità di azioni di responsabilità nei confronti della vecchia proprietà, ma poi non se ne è mai fatto nulla. In questo senso, chiarificatrice è stata la vicenda Philippe Mexes andato al Milan senza che nelle casse della Roma entrasse un euro. Per una società con conti così in rosso è stato un autogol che Niccolai al confronto è un dilettante. CONFERENCE CALL - Anche di questo se ne è riparlato nella conference- call andata in scena nella notte tra giovedì e ieri, protagonisti mister Tom DiBenedetto, i legali dello studio Bingham, l’avvocato Mauro Baldissoni, il dottor Paolo Fiorentino e l’attuale presidente della Roma, dottor Roberto Cappelli. Si è convenuto, come peraltro era prevedibile, che c’era e c’è una sola via d’uscita a questa situazione, cioè il closing. Qualsiasi altra ipotesi, oltre a procurare un danno d’immagine incalcolabile a tutti i protagonisti, avrebbe voluto dire una remissione economica notevole. Basti ricordare che il gruppo americano in questa vicenda ha già speso circa dieci milioni di euro (per dire: lo studio Bingham di Boston che cura gli interessi di DiBenedetto e soci, viaggia a una parcella superiore ai mille dollari l’ora). Dunque, closing. Sperando che tutti tengano sempre presente in che condizioni la Roma è stata lasciata: conti allo sfascio, una squadra verso il capolinea della carriera di tutto o quasi, un ambiente non più disposto a sopportare.
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