(Corriere della Sera - L. Valdiserri) - Il miracolo non sarà passare il turno contro Slovan Bratislava e Rabotnicki Skopje, nel preliminare dell'Europa League. Semmai lo sarebbe che i tifosi di Roma e Lazio sostenessero anche gli odiati cugini, in nome del ranking Uefa, con l'Italia che è partita malissimo con l'eliminazione del Palermo da parte degli svizzeri del Thun e con l'immeritata sconfitta dell'Udinese nel preliminare di Champions.
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Roma, una vittoria e un nuovo presidente
(Corriere della Sera – L. Valdiserri) – Il miracolo non sarà passare il turno contro Slovan Bratislava e Rabotnicki Skopje, nel preliminare dell’Europa League. Semmai lo sarebbe che i tifosi di Roma e Lazio sostenessero anche...
Così non avverrà e, se proprio si deve cercare un ostacolo un po' più alto, viene da dire che qualcosa lo rischia la Roma per assenze (De Rossi, Pizarro, Juan), assimilazione non semplice del nuovo gioco di Luis Enrique (con Psg e Valencia sono arrivati due 0-3), mercato difficile e attenzione concentrata anche sulle vicende societarie che oggi, dopo una telenovela infinita e stucchevole, arriveranno a dama con il closing del pacchetto azionario di maggioranza. Thomas DiBenedetto, futuro presidente, firmerà a mezzogiorno e poi volerà a Bratislava per assistere alla partita.
Luis Enrique ha recuperato Totti e Perrotta, tiene sulla corda un paio di dubbi (Rosi o Cicinho, Verre o Viviani), non si dice preoccupato ma ripete che serve «qualche innesto». Kjaer è in arrivo, si continua a lavorare su Casemiro e in attacco potrebbe essere fatta per Osvaldo. Atletico Madrid e Espanyol avevano trovato l'accordo (17 milioni di euro, ma il giocatore non ha dato il suo sì). Oggi potrebbe essere il giorno giusto per avere un nuovo presidente, un nuovo attaccante e la prima vittoria in gara ufficiale del corso di Luis Enrique.
La Lazio ha un avversario semplice, visto che i macedoni del Rabotnicki sono di almeno due categorie inferiori, ma neppure Reja e Lotito dormono in un letto di rose. Il primo è sempre inviso alla tifoseria, il secondo deve affrontare il caso Zarate. L'argentino è stato convocato anche se è fermo da un paio di giorni per un'influenza, vera o diplomatica non si sa. Se stasera dovesse giocare anche un solo minuto, in Europa sarebbe poi destinato a farlo solo con la maglia della Lazio. Un po' come toglierlo dal mercato. «Verificherò le sue condizioni e farò le mie scelte — ha detto Reja —. Non sono mai stato condizionato nelle decisioni, ma se ci saranno ordini superiori in ottica mercato, allora è un altro discorso».
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