(Corriere dello Sport - L.Ferrajolo) La Roma americana per ora è un mistero. Tanto ben di Dio buttato via, sprecato. Se n'è accorto subito il Cagliari, che senza incantare, ma facendo le cose giuste e normali, l'ha subito punita.
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Roma, un altro scivolone
(Corriere dello Sport – L.Ferrajolo) La Roma americana per ora è un mistero. Tanto ben di Dio buttato via, sprecato. Se n’è accorto subito il Cagliari, che senza incantare, ma facendo le cose giuste e normali, l’ha subito...
Peggio di così, insomma, la Roma americana e di Luis Enrique non poteva partire. Fuori dall'Europa e ora anche un po' fuori di testa, nonostante l'affetto straripante e la curiosità morbosa dei suoi tifosi. La prima cosa che viene da pensare: non può essere questa la Roma vera. La seconda: già, ma quanto ci vorrà per vederla? Conviene avere pazienza, ma intanto troppe cose non vanno. Per più di un'ora, anche in questo doloroso debutto, la Roma ha comandato la partita, tenendo il Cagliari sotto scacco. I maestri ci insegnano che quando fai la partita, il più delle volte la vinci. Ma non in questo caso, anche perchè a metà ripresa, proprio quando il Cagliari stava sbandando, José Angel, il migliore sino a quel momento, si è perso: prima ha regalato l'assist a Conti per l'uno a zero del Cagliari, un attimo dopo si è fatto espellere per un fallo di frustrazione su Biondini. Che Gava abbia ecceduto, trasformando un normale giallo in rosso è un altro discorso.
LENTEZZA -La Roma sino a quel momento ha fatto vedere poche cose buone e altre meno rassicuranti. Per esempio: ritmo troppo basso e circolazione lentadella palla. Va bene tenerla, ma ci vuole ben altro ritmo e bisogna anche verticalizzare. L'unico che l'ha fatto, col talento abituale, è stato Totti, neanche a dirlo. E ancora: ma in porta chi tira? E quando si tira? Abbiamo visto fior di attaccanti cercare l'assist a tre metri dalla porta, invece di battere a rete. Questo è un calcio che non va, alla fine non paga. La squadra dà poi l'impressione di muoversi in modo macchinoso, come se avesse la testa piena di nozioni, tanto che prima pensa e poi agisce. Così si perde il talento e si ritarda l'azione. Tutte cose che col tempo spariranno? E poi, la prestazione dei big. Bravo De Rossi, bene Totti, ma questi li conosciamo. Poco incisivo invece Pjanic, anche se ha un gran piede: si vede, si intuisce, ma deve ancora inserirsi. Deludenti i superpagati Bojan e Osvaldo, bene José Angel prima di diventare il peggiore, benino Heinze, che ha fatto il suo. E' chiaro che sono tutti sotto uno standard accettabile, se la squadra non gira, se è lenta e macchinosa, anche i singoli non si esaltano.
SORPRESA -Esattamente l'opposto, il Cagliari di Ficcadenti, uno che si diverte a rovinare gli esordi della Roma. Il Cagliari è stato quasi sempre in soggezione, ma si è difeso con ordine e al primo regalo non ha perdonato, col solito Conti, che quando vede la Roma si accende. Squadra equilibrata con un bel centrocampo grintoso e di qualità, una difesa attentissima e un Agazzi da sette: menodecifrabile l'attacco, nonostante i due gol. Come sempre delizioso e intraprendente Cossu, che eccelle quando si muove da trequartista. La Roma ha avuto diverse palle gol, alcune annullate da Agazzi, bravo su José Angel dopo un quarto d'ora, al 35' su una sberla di Pjanic e al 39' su un diagonale di Osvaldo. Fortunato anche su un'incornata di Heinze. Il Cagliari, pur subendo il possesso palla romanista, al 42' con Ribeiro ha costretto Stekelenburg a una deviazione e al 44’ ha colpito la traversa con un destraccio improvviso di Biondini.
SVOLTA -Nella ripresa venti minuti furenti della Roma, ma Pjanic davanti alla porta ha cercato l'assist invece del gol e Borriello, su cross di Totti, ha costretto Agazzi ad una prodezza sul secondo palo. Sembrava nell'aria il vantaggio romanista e invece al 23', su cross di Agostini, José Angel ha incornato male, deviando sui piedi di Conti: diagonale facile e impietoso per l'1-0. Un attimo dopo la Roma è rimasta in dieci per il rosso a José Angel e ha perso lucidità, pur mettendoci ardore. Totti ci ha provato su punizione e Borini, appena entrato, ha segnato, ma su assist di Heinze in fuorigioco. Il gol buono, del raddoppio, l'ha segnato invece El Kabir, libero sulla destra, con un diagonale su cui Stekelenburg ha dormito. Inutile il gol di De Rossi allo scadere, con un tap in sulla solita punizione di Totti, respinta da Agazzi.
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