(Corriere dello Sport - P.Torri) C’era una volta un giocatore che sorrideva, giocava, segnava, esultava, vestiva pure d’azzurro. Era sbarcato a Trigoria il trentuno agosto dello scorso anno tra l’entusiasmo di una tifoseria convinta che fosse l’uomo giusto al posto giusto, l’attaccante che serviva per mettere le mani sullo scudetto.
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Roma, tutto su Borriello
(Corriere dello Sport – P.Torri) C’era una volta un giocatore che sorrideva, giocava, segnava, esultava, vestiva pure d’azzurro. Era sbarcato a Trigoria il trentuno agosto dello scorso anno tra l’entusiasmo di una tifoseria convinta...
E lui, mentre la squadra anticipava i problemi che ne avrebbero contraddistinto questa stagione, rispondeva in campo, centravanti vero, il gol come vizietto che fa male soltanto alle squadre avversarie. Solo che di quel Marco Borriello, perché è di lui che stiamo parlando, da qualche tempo se ne sono perse le tracce. Colpa, si fa per dire, del ritorno di Totti ai livelli di Totti (sicuri che prima non fosse a certi livelli?), di un inevitabile e fisiologico calo di forma dello stesso Borriello, ma anche, se non soprattutto, dell’arrivo di Vincenzo Montella sulla panchina giallorossa, tanti saluti a Claudio Ranieri, caro aeroplanino facci vedere se sei bravo con i grandi quanto lo sei stato con i ragazzini.
RICORDO - Montella il suo, più o meno, lo sta facendo, solo che il Borriello di inizio stagione è diventato, appunto, un ricordo. Ultimo gol conosciuto il due febbraio scorso contro il Brescia all’Olimpico, poi sempre o quasi panchina, la gloria e il gol da ricercare in qualche spezzone di partita. Per fortuna, del giocatore, che c’è questa Coppa Italia che, con Totti squalificato (stasera ultimo turno di stop da scontare), consente al centravanti napoletano di provare a riproporsi per la copertina. Stasera contro quell’Inter che per anni per lui ha voluto dire derby, avrà la grande chance di lasciare un segno importante in una stagione dove, almeno nei primi mesi, aveva confermato di essere una delle migliori punte italiane, al punto che la tifoseria giallorossa si era convinta di aver trovato il nuovo Batigol, quello che in giallorosso aveva ballato una sola estate ma che era stata sufficiente per cucirsi sulla maglia il terzo scudetto della storia romanista.
PROFESSIONISTA - Borriello in questo periodo in cui, tra gli altri pedaggi è stato costretto a pagare anche quello di non essere più convocato per la Nazionale, bisogna sottolineare, come ha fatto spesso lo stesso Montella, si è comportato da professionista di fronte al quale c’è la necessità di togliersi il cappello. Almeno pubblicamente, ha accettato il ruolo di ballerino di terza fila, senza far pesare che fino a poche settimane prima era stato il primo ballerino. Ha continuato ad allenarsi con grandissima professionalità, sperando che prima o dopo arrivasse la sua occasione.
OCCASIONE - Eccola, allora, la sua occasione, questa sera, a San Siro, lo stadio che è stato il suo anche se i tifosi milanisti sembrano esserselo dimenticato, contro l’Inter, semifinale di coppa Italia, la Roma obbligata a segnare e vincere, Totti squalificato, tocca a Borriello dare un segnale importante, come quelli che era riuscito a lanciare all’inizio di questa stagione. Poi, nel caso, per il futuro si vedrà. E’ vero, sarà riscattato dalla Roma (costo dieci milioni come da accordi scritti privati tra il club giallorosso e il Milan), ma è tutto da vedere dove e con chi giocherà la prossima stagione. Anche perché un altro campionato da riserva, lui non intende farlo. C’è chi dice che per lui potrebbero riaprirsi le porte della Juventus. Staremo a vedere. Ora quello che conta è che Borriello stasera torni Borriello e a fare quello che ha sempre fatto, gol.
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