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Roma, Sabatini: “Il primo, vero obiettivo è la consapevolezza nei nostri mezzi”

(Leggo-F.Balzani) «L’obiettivo che sognano i tifosi è un posizionamento decoroso come la Champions. Il mio e della squadra è quello di consolidare l’idea di noi stessi».

Redazione

(Leggo-F.Balzani) «L’obiettivo che sognano i tifosi è un posizionamento decoroso come la Champions. Il mio e della squadra è quello di consolidare l’idea di noi stessi». Le parole di Sabatinirischiano spesso di confondersi col fumo (non solo quelle delle sigarette) e anche stavolta, a margine di una cena col Roma Club Umbria, il ds giallorosso ha usato l’oratoria per non esporsi sui traguardi da raggiungere: «Siamo ancora un pochino liquidi come idea. Non sappiamo bene chi siamo e dove possiamo arrivare. In certi frangenti delle partite, vedendo alcune cose che i ragazzi hanno costruito, fanno pensare che si possa fare qualcosa di importante».

Per ora il traguardo raggiunto dalla Roma, secondo Sabatini, è quello di aver fatto conoscere i tanti giovani della rosa: «Nel primo gol a Siena abbiamo un lancio di Tachtsidis, un assist di Florenzi e il gol di Destro. Non è un’auto celebrazione, è un fatto. Tre ragazzi del ’91 hanno costruito un’azione gol straordinaria da rivedere 10 volte». Il ds, sempre a proposito della vittoria di Siena, ha notato anche una ritrovata armonia tra tecnico e giocatori: «La squadra sta andando incontro all’allenatore con molta abnegazione. Il calcio di Zeman è un calcio di sintesi, fatto di pochi passaggi e molta profondità e occorre una certa sincronia dei movimenti. Nel secondo tempo abbiamo visto la sintesi perfetta tra le caratteristiche dei giocatori e i dettami del tecnico».

Non era facile dopo la batosta subita nel derby: «Ci siamo ripresi bene. I ragazzi hanno trovato subito la forza di tirarsi su dopo la sconfitta con la Lazio. Una sconfitta così ti manda in catalessi almeno per un mese. Se avete osservato le esultanze dopo i gol di domenica, soprattutto al gol di Perrotta, avrete notato una forte coesione, con tutta la panchina che si è precipitata in campo»