(Tuttosport-S.Carina) Giorni decisivi. Quella iniziata oggi è la settimana della Roma. Sette giorni per chiarire la posizione di Walter Sabatini (e permettergli così di fare il suo ingresso a Trigoria,
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Roma, resa dei conti: Sabatini forza la mano
(Tuttosport-S.Carina) Giorni decisivi. Quella iniziata oggi è la settimana della Roma. Sette giorni per chiarire la posizione di Walter Sabatini (e permettergli così di fare il suo ingresso a Trigoria,
sinora rimandato per motivi diplomatici), scegliere l’allenatore ( Luis Enrique è in pole - «Ho avuto contatti con i dirigenti della Roma, è una possibilità attraente. Loro, come me, hanno tante opzioni», ha detto a Sky - ma c’è un colloquio in programma anche con Deschamps), far luce sul ruolo di Gian Paolo Montali (e Daniele Pradè) e iniziare i colloqui (Daniele De Rossi il primo della lista) con la squadra. Sette giorni intensi che in mattinata saranno preceduti da un rendez-vouz chiarificatore fra l’ex ds del Palermo, l’avvocato Cappelli (Unicredit) e l’avvocato Baldissoni (DiBenedetto). L’etichetta di ds in pectore, infatti, oramai gli va stretta. Per settimane ha atteso pazientemente che si sbloccasse la situazione ma visto che ciò non accadeva ha deciso di forzare la mano, imponendo una sorta di ultimatum. L’incontro di questa mattina va letto quindi in quest’ottica: volontà di avere il via libera immediato per sentirsi, non solo a parole, il nuovo direttore sportivo della Roma. Non a caso di ritorno dal viaggio in Sudamerica si era definito un “libero pensatore”. Libero di viaggiare, telefonare, contattare calciatori, ascoltare procuratori ma impossibilitato di portare a termine qualsiasi trattativa: da quella per l’allenatore a quella per un paio di talenti che ha già bloccato (uno di questi è Alvarez del Velez mentre a breve sarà dato mandato per trattare Clichy dell’Arsenal e Rafael del Santos). CHIARIMENTI E ADDII? - Un appuntamento fondamentale, quello di questa mattina per Sabatini, al punto d’avergli fatto rimandare il viaggio a Barcellona (e in Francia) a domani o addirittura al giorno dopo ancora. Prima di partire, infatti, vuole chiarezza e capire con precisione i ruoli all’interno della Roma. Una grana da chiarire in queste ore è il suo veto alla presenza di Montali, che non ritiene in sintonia con le sue idee. Sabatini ha più volte fatto capire come non voglia che l’attuale direttore operativo si occupi né del mercato tantomeno del rapporto con la squadra: mansioni, quelle, delle quali sarà lui ad occuparsi in prima persona. Il problema è che fino a prova contraria Montali è (o era?) l’uomo scelto dalla banca e ha da poco firmato un contratto annuale con la possibilità di rinnovo (1+1). Ad oggi, però, l’attuale direttore operativo sembra essere lontanissimo dalla Roma. Si pensava che potesse essere Baldini a risolvere la querelle fra i due: prima che ci pensi il futuro direttore generale, a breve la situazione potrebbe avere già avuto un epilogo clamoroso. E ad avvalorare l’ipotesi di un addio c’è il fatto che sempre nella giornata di oggi si dovrà concedere sia il potere che la deroga di firma. Il primo compito lo avrebbe potuto assolvere Montali (e invece sarà svolto dall'avvocato Cappelli); il secondo dovrebbe averlo Sabatini. ATTESA - Intanto Baldini ha assicurato a Londra sia Pradè chiedendogli di aspettare ancora qualche giorno visto che tanto ha il contatto sino al 2013 - sia Tempestilli che dovrebbe essere il nuovo team manager. In settimana, poi, si attendono le risposte definitive di Peruzzi - che prima di dire sì e lasciare la Federazione, vuole conoscere la proposta economica definitiva - e Fenucci che dovrebbe avere il ruolo di amministratore delegato (ma lo stesso ruolo vorrebbero fargli ricoprire i potenziali acquirenti del Lecce). SLITTAMENTO - A non aiutare a far chiarezza, c’è anche lo slittamento (preventivato) del closing della trattativa per la cessione della Roma. Tempi tecnici (Unicredit ancora deve inviare le bozze del contratto siglato a Boston, ndc) che hanno allungato l’ufficializzazione di DiBenedetto come nuovo presidente giallorosso ai primi di luglio. Una decina di giorni, forse meno. In altri momenti questa notizia sarebbe passata in sordina. Ora, invece, con la voglia che si respira in città di voltare pagina e con la Roma che appare nei suoi primi movimenti ancora 'ingessata' non aiuta certamente a tranquillizzare la piazza
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