(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Un pasticcio. Non si può definire diversamente la vicenda dai contorni fantozziani che questa mattina alle 11, quando saranno aperte le buste delle comproprietà, porterà Emiliano Viviano all’Inter, complicando non poco i piani della Roma che aveva già raggiunto l’accordo col Bologna e col giocatore.
rassegna stampa roma
Roma, porta chiusa per Viviano
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Un pasticcio. Non si può definire diversamente la vicenda dai contorni fantozziani che questa mattina alle 11, quando saranno aperte le buste delle comproprietà, porterà Emiliano Viviano...
«Con la Roma siamo a buon punto ma bisognerà capire come finirà con l’Inter» aveva dichiarato ieri il vicepresidente rossoblu Setti. E invece un errore nella formulazione dell’offerta ha portato il Bologna a perdere il giocatore. La società emiliana ha messo in busta 4 milioni e 750 mila euro, superando di fatto l’offerta dell’Inter, che si era fermata a 4 milioni e centomila euro. Il regolamento delle comproprietà prevede però che la società titolare del tesseramento (in questo caso l’Inter) debba fare l’offerta per la metà del cartellino mentre la società avente diritto di partecipazione (il Bologna) debba fare l’offerta per il cento per cento del cartellino. I 4 milioni e settecentomila euro offerti dal Bologna, quindi, vanno dimezzati e per questo l’offerta si riduce a 2 milioni e trecentocinquantamila. Un errore, quello del Bologna, che complica i piani di tutti. Dell’Inter, che ora si ritrova in rosa un giocatore che non vuole restare a fare il secondo di Julio Cesar, ma soprattutto della Roma che ora dovrà cominciare con i nerazzurri una trattativa che non sarà per niente facile. Col Bologna, infatti, c’era già un accordo che prevedeva un pagamento cash oltre ai cartellini di Curci e Guberti, riscattati dalla Sampdoria per 500 euro ciascuno, con l’Inter bisognerà ricominciare. Dalla Spagna dicono che il Real Madrid starebbe per formulare un’offerta per Daniele De Rossi. Il centrocampista prima dell’inizio della stagione incontrerà di nuovo Walter Sabatini per discutere del prolungamento del suo contratto, in scadenza nel 2012. Si complica la pista che porta ad Alvarez, che sembra destinato all’Arsenal mentre nel viaggio in Argentina della prossima settimana Sabatini proverà a chiudere per Lamela e incontrerà Pastore. Altre comproprietà: Rosi è stato riscattato ma finirà al Genoa, Brosco passa alla Triestina, Massimo torna alla base dall’Aversa Normanna mentre per Malomo rinnovato l’accordo col Prato. Esercitato il contro riscatto per Bertolacci e Crescenzi. Sul fronte societario vanno registrate le dichiarazioni dell’a.d. di UniCredit, Federico Ghizzoni. «Il closing – le sue parole – è previsto per il 4 luglio, il giorno dell’indipendenza americana. Per questo potrebbe essere anticipato di qualche giorno. La nuova società può lavorare tranquillamente, anche sul mercato, e di fatto è già operativa. Quella di luglio sarà una formalità, i rapporti con la nuova società sono ottimi. Il socio italiano a cui cedere il nostro 20%? Ci stiamo lavorando, per adesso non c’è nessun nome» . Una svolta potrebbe arrivare nel momento in cui si sbloccherà la legge sugli stadi. La possibilità di costruire in tempi brevi il nuovo stadio potrebbe dare la spinta decisiva a quegli «investitori strategici italiani» , citati nel comunicato congiunto Italpetroli, UniCredit, DiBenedetto As Roma Lcc del 29 marzo scorso, a rilevare la metà delle quote attualmente in possesso della banca. Sulla questione è intervenuto il sottosegretario al Ministero peri i Beni e le Attività Culturali, Francesco Giro. «Se ci si mette d’accordo su progetto e legge, la Roma può avere il suo stadio in un anno o due. Costruire uno stadio di nuova generazione richiede tempi rapidi, basta vedere cosa si sta facendo per Londra 2012. Il mondo politico deve muoversi, e far passare la legge. Facciamo uno stadio per la Roma perché l’Olimpico non è adatto al calcio» . A Boston avranno sicuramente apprezzato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA