rassegna stampa roma

Roma, pieni poteri a Sabatini

(Corriere dello Sport-G.D’Ubaldo) Oggi la resa dei conti. Wal­ter Sabatini ha chiesto chiarezza e sarà accontentato. Questa mattina è in programma una riunione. Il diri­gente è stato convocato dagli avvo­cati dello studio Tonucci...

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(Corriere dello Sport-G.D’Ubaldo) Oggi la resa dei conti. Wal­ter Sabatini ha chiesto chiarezza e sarà accontentato. Questa mattina è in programma una riunione. Il diri­gente è stato convocato dagli avvo­cati dello studio Tonucci (Baldisso­ni) e da quelli dello studio Grimaldi (Cappelli),

i rappresentanti di DiBe­nedetto e della banca. Sabatini saba­to si era sfogato anche con il suo vec­chio presidente Zamparini. «Se sei in giro per Roma puoi venire a vede­re la partita nel mio studio» , ha scritto al patron del Palermo, che evita sempre di andare allo stadio quando gioca la sua squadra. E insieme ai saluti e gli auguri per la finale di Cop­pa Italia, gli ha pure scritto che era delu­so perchè non può ancora entrare a Tri­goria. Uno dei motivi del risentimento del direttore sportivo scelto da DiBenedetto è proprio que­sto: siamo arrivati alla fine di mag­gio e non riesce ancora ad operare. Finora solo incontri segreti con pro­curatori e giocatori, ostacoli che so­no stati posti dalla vecchia dirigen­za. Gli avvocati dei due soci che gui­deranno la Roma sono rimasti in contatto nel week end e hanno fissa­to per oggi una riunione per risolve­re il problema. C’è stata la disponi­bilità di Unicredit a venire incontro alle richieste degli americani e, in particolare, di Sabatini, considerato che i tempi per il closing si allunga­no e l’assemblea dei soci che nomi­nerà DiBenedetto presidente sarà fissata tra il 5 e il 7 luglio. Ma non è una novità. La soluzione dal punto di vista tec­nico è stata trovata. Probabilmente il Cda della Roma delega un sogget­to interno o esterno (come fu delega­to per esempio Zimatore in occasio­ne della firma di Boston del 15 apri­le) che gestirebbe la situazione in questa fase transitoria con tanto di potere di firma. Potrebbe trattarsi dell’avvocato Cappelli. Va risolta la questione del doppio direttore spor­tivo (Sabatini-Pradè), quella della operatività, per poter ufficializzare il nuovo allenatore e i primi acquisti (Sabatini avrebbe già bloccato tre giocatori) e, infine, il ruolo di Mon­tali. Considerato imprescindibile dalla banca, per i nuovi dirigenti è invece incompatibile. La soluzione potrebbe essere trovata con una pol­trona nel nuovo Consiglio d’ammi­nistrazione. ROMPERE GLI INDUGI ­ Gli uomini di DiBe­nedetto vogliono da­re un’accelerazione al loro ingresso nella stanza dei bottoni. Intanto ieri Sabatini è stato rassicurato con un paio di telefo­nate. Il diesse si ren­de conto che comincia ad essere tar­di per costruire la squadra. Secondo gli americani la banca ha perso tem­po nell’adempiere a tutte le formali­tà burocratiche. Per esempio il ven­dor loan deve essere ratificato dal Cda di Unicredit, ormai se ne parla a giugno. Anche i manager della banca si sono resi conto che andan­do avanti così si rischia di condizio­nare il rilancio della squadra. Anche Baldini da Londra ha dato ampie as­sicurazioni a Sabatini, con il quale è in totale sintonia e ha avuto diversi contatti per sbloccare la situazione. Oggi il neo direttore sportivo do­vrebbe avere l’investitura ufficiale al termine del summit con gli avvo­cati. Se non ci saranno intoppi do­mani sarà in Spagna per chiudere con Luis Enrique. In un primo mo­mento Sabatini aveva messo in pro­gramma di incontrare anche De­schamps, ma forse annullerà il viag­gio in Francia.