rassegna stampa roma

Roma piccola e fragile

(Il Messaggero – U.Trani) – E, vista nei primi test, vulnerabile. Servono urgentemente rinforzi, almeno quattro, e non è certo che arrivino tutti entro giovedì. «La Roma è un cantiere, a Trigoria la ricostruzione è solo...

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - E, vista nei primi test, vulnerabile. Servono urgentemente rinforzi, almeno quattro, e non è certo che arrivino tutti entro giovedì. «La Roma è un cantiere, a Trigoria la ricostruzione è solo all’inizio» si affannano a ripetere in queste ore i dirigenti giallorossi.

La pensano tutti allo stesso modo. I nuovi proprietari, chi si occupa dei conti e chi, come Sabatini, deve consegnare a Luis Enrique qualche giocatore che possa rendere competitiva la squadra entro l’inizio della nuova stagione. Quindi è doveroso avere pazienza. Ma sui prossimi e indispensabili acquisti non c’è più tempo da perdere. Senza essere autolesionisti, bisogna per certi versi essere contenti della sconfitta di venerdì sera al Mestalla: contro il Valencia sono venuti a galla i problemi veri, per certi versi angoscianti. Adesso, dopo la figuraccia internazionale, è almeno facile capire come e dove intervenire. Dal giorno della cessione di Vucinic, si parla solo e tanto di attaccanti. Nilmar e il nuovo obiettivo Osvaldo. Una punta al posto del montenegrino serve e va presa. Ma la priorità, ormai lo dovrebbero aver capito tutti, è a centrocampo. Di innesti in quel settore ne servono due e non solo uno. A Bratislava la Roma, lì in mezzo, si presenterà in assoluta emergenza: sicuramente mancheranno lo squalificato De Rossi, assente poi anche al ritorno all’Olimpico il 25 agosto, e gli infortunati Pizarro (stiramento alla coscia, tre settimane di stop) e Greco, entrambi alle prese con guai muscolari. Anche Perrotta (caviglia) e Brighi (affaticamento) non stanno bene. La speranza è il recupero di questi due, ma ad oggi (nel pomeriggio la ripresa degli allenamenti dopo un giorno e mezzo di libertà) disponibili sono i ragazzini Verre (classe ’94) e Viviani (92’). Due talentini, non ancora pronti, però, per essere titolari a tempo pieno. In particolare il secondo, chiamato a sostituire De Rossi in un ruolo delicato e chiave per l’assetto di Luis Enrique. Se non ce la farà almeno Perrotta, potrebbe giocare Taddei. Teoricamente c’è pure Simplicio. Che però il club giallorosso vuole cedere: facendolo scendere in campio in Europa League è scontato che diminuirebbero le chance di un trasferimento all’estero per liberare un posto per un nuovo extracomunitario. Per non rischiare di presentarsi a Brastislava con i giocatori contati a centrocampo è stato bloccato il trasferimento di Bertolacci al Lecce: la mezzala è stata inserita nella lista B presentata all’Uefa, cioè nell’elenco dei giovani: se l’allenatore sarà in difficoltà lo potrà schierare contro lo Slovan. La Roma, insomma, non è tranquilla in vista dell’esordio di coppa. Ieri vertice tra l’ad Fenucci e il ds Sabatini per preparare e concordare le prossime mosse. Almeno un rinforzo entro giovedì potrebbe arrivare. Ma, si è capito, sarà un attaccante, probabilmente Osvaldo. Così Luis Enrique sarà costretto a insistere sui tanti pischelli della rosa. Solo Bojan, il piccolo grande centravanti che viene dal Barça di Guardiola, è già svezzato (venerdì sera, all’uscita dallo stadio Mestalla è stato insultato dai tifosi del Valencia e per non correre rischi è salito su un minibus dei giornalisti italiani che lo hanno accompagnato in albergo). Krkic sì, gli altri no, compreso il mancino Josè Angel, ancora inesperto e leggerino. Del resto, però, non è possibile scaricare ogni responsabilità sui giovani. Il club giallorosso dovrà per forza ingaggiare qualche calciatore già affermato che nella rosa rimpiazzi gente d’esperienza come Mexes e Vucinic, due titolari che non ci sono più. Luis Enrique già a Riscone aveva detto chiaramente di attendere altri acquisti. Che per ora non si sonono materializzati. L’asturiano crede tanto in se stesso ma non ancora nell’affidabilità della squadra. Fragile dietro perché i giocatori non partecipano in blocco alla fase difensiva, a Valencia si è visto un assetto spezzato in due, impotente davanti perché Borriello forse non si sente troppo coinvolto nel progetto tecnico e Totti, nervoso per l’andamento della partita, ancora indietro come condizione. La Roma incassa troppi gol. Ma soprattutto, cosa insolita per questo allenatore, fatica a segnare. A parte le prime due gare contro la selezione di Riscone e Brunico e contro il Sudtirol in cui si sono scatenati un po’ tutti i presenti, è rimasta a digiuno sia contro il Paris Sain Germain che venerdì sera contro il Valencia. Solo due reti realizzate dopo il ritiro e ad avversari mediocri: contro il Wacker Innsbruck e il Vasas Budapest (il club ungherese è penultimo, un punto in quattro partite). Marcatori Caprari e Viviani. Giovani e di prospettiva, come da progetto della nuova éra. Ma non titolari.