rassegna stampa roma

Roma, nuova sfida: Osvaldo-Borriello al ballottaggio

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Niente lista dei convocati, la formazione somiglia ad un segreto di stato, trenta giocatori ballano tra campo, panchina e tribuna. Dove si accomoderanno almeno quarantamila persone, forse anche...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Niente lista dei convocati, la formazione somiglia ad un segreto di stato, trenta giocatori ballano tra campo, panchina e tribuna. Dove si accomoderanno almeno quarantamila persone, forse anche l'ex presidente Rosella Sensi: 23.000 tagliandi venduti e 17.000 abbonati.

Impossibile stabilire con certezza pure chi vedrà Roma-Cagliari in tv. Stamattina, le prime sentenze: qualcuno da Trigoria prenderà la strada di casa. Luis Enrique si diverte, noi (e milioni di fantallenatori) ci disperiamo. L'allenatore nell'abbondanza ci sguazza, dice. «Ho una rosa molto ampia, almeno due giocatori in ogni ruolo, l'ideale per me». Non per chi resterà a guardare, inevitabilmente, con più frequenza di altri. «Non ci saranno problemi se tutti continueranno ad allenarsi e a comportarsi da professionisti». Ne riparleremo tra qualche partita, magari. Tutto esaurito Ma intanto, chi mandare in campo? Con quale criterio scegliere, bravura, applicazione o anzianità di servizio? L'attacco già registra il tutto esaurito. Perfino Lamela all'ultimo si è iscritto. Il solo Caprari è rimasto fuori, tornato in Primavera. Luis Enrique ha a disposizione sette uomini per tre posti. Otto, se l'ipotesi che circolava ieri — Pjanic avanzato sulla linea degli attaccanti — avesse qualche fondamento. Luis Enrique, sul tema, gigioneggia con i numeri. «Ho 4-5 opzioni per i due ruoli esterni, 6-7 per i tre posti dell'attacco. Devo solo scegliere». «Per fortuna ha sospirato qualche giorno fa Borini — che gioca con tre attaccanti». La stellina dell'Under 21 oggi può al massimo aspirare ad un posto in panchina, ma deve vedersela con Okaka. Per le tre maglie titolari se la giocano Totti, Bojan, Osvaldo e Borriello, schierati — almeno qui — in base alle possibilità di impiego: Totti sicuro (sicuro?), Bojan quasi, Osvaldo in vantaggio, Borriello in rimonta. Al voto A Luis Enrique piace mischiare le carte, ormai si è capito. Che lo faccia più per pretattica, dispetto o per tenere sulla corda i giocatori, non sposta il nostro (e loro) senso di precarietà. Anche ieri l'asturiano ha sparigliato: aveva provato tutta la settimana Osvaldo con Totti e Bojan? Lo ha rimpiazzato con Borriello, che già nell'allenamento precedente veniva dato in recupero sull'avversario, da qui la possibilità di un ballottaggio che potrebbe essere risolto solo oggi. Osvaldo, l'acquisto più caro dell'estate italiana, è ancora davanti, con un margine che dovrebbe lasciarlo tranquillo, nel giorno, oltretutto, in cui festeggerà (nel caso) la 100ª partita ufficiale con una squadra italiana, la prima con la Roma. Ma di Luis Enrique ci si può fidare? Chiedere a Borriello, che ha già sperimentato sulla sua pelle la pericolosità di certe derive schizofreniche: escluso dalla formazione titolare a Bratislava ma schierato negli ultimi 15' che, di fatto, gli hanno negato il Psg e il Marsiglia, messo sul mercato al ritorno dalla Slovacchia e dal 31 agosto, magicamente, pure lui di nuovo «al centro del progetto». E da oggi, per dirla con Luis Enrique, riparte «alla pari con gli altri». Confronto Ma non al centro dell'attacco. Chiunque la spunti tra Osvaldo e Borriello, infatti, è un duello tra poveri: perché nè l'uno nè l'altro gradiscono esibirsi sulla fascia. Ne possono discutere con Luis Enrique, sembra uno con cui si può parlare, no?