(Corriere della sera - L.Valdiserri) Debilitato dall'influenza per il tecnico, ma il capitano voleva giocare 90'. Contestazione a Trigoria, gli ultrà chiedono spiegazioni dopo il k.o. contro il Napoli.
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Roma nella tempesta Totti e Ranieri, il tempo è scaduto
(Corriere della sera – L.Valdiserri) Debilitato dall’influenza per il tecnico, ma il capitano voleva giocare 90′. Contestazione a Trigoria, gli ultrà chiedono spiegazioni dopo il k.o. contro il Napoli.
Domenica 6 febbraio, quando la Roma era a Milano per affrontare l'Inter, Francesco Totti aveva ancora poche linee di febbre. Quelle, per altro, che non hanno impedito a Claudio Ranieri di schierare Perrotta contro i nerazzurri. Ecco perché - dopo aver lavorato in palestra il lunedì e con il gruppo i quattro giorni seguenti - il Capitano ha gradito poco l'ennesima panchina e ancor meno la giustificazione che Ranieri ha dato del suo misero utilizzo di 14': «Totti veniva dall'influenza e aveva quel tempo nelle gambe».
A questo punto Totti dovrebbe essere fuori dagli undici titolari anche contro lo Shakhtar. Quanta autonomia può mettere in cascina un giocatore in tre giorni? Delle due, una: o giocherà un Totti dimezzato o non stava così male sabato sera. L'umore di Totti è nerissimo e lo si nota anche da piccoli particolari. L'ultimo aggiornamento sul blog del suo sito internet data 27 gennaio, la sera della vittoria nei quarti di Coppa Italia contro la Juve. Una partita saltata per squalifica, così come quella precedente, l'ottavo di finale contro la Lazio. Per scelta tecnica di Ranieri, invece, Totti è andato in panchina contro il Milan, il Bayern Monaco e il Napoli, ha giocato 4 minuti che hanno fatto scandalo contro la Samp, non sarebbe stato titolare neppure contro l'Inter.
Totti, così come Pizarro, si sente tagliato fuori da Ranieri. Senza di loro, la Roma ha perduto il suo Dna. La Roma più giovane - quella di Borriello e Menez - finora ha dato più soddisfazioni ai due singoli che al resto della squadra. Ci sono i gol (Borriello) e i colpi di classe (Menez), ma non c'è più una manovra corale e gli inserimenti senza palla. E, poiché le cattive notizie non arrivano mai sole, Marco Cassetti ha avuto un contatto con il Milan. Ha il contratto in scadenza, è stato tra i migliori della stagione, ma nessuno può dargli garanzie.
Domenica c'è stata contestazione a Trigoria - una cinquantina, ma inferociti -, annunciata con l'eloquente scritta sul muro «Indegni». Gli ultrà giallorossi hanno preteso e ottenuto di poter parlare con la squadra. Prima si è avvicinato Riise, poi il team manager Scaglia. Ma non bastava, così una delegazione ha parlato direttamente con Totti, uno dei pochi ritenuti «degni». Agli altri sono toccati i seguenti improperi: «Laziali», «Andate a casa, giochiamo noi», «Dovete correre di più, per la maglia che indossate e per i tifosi che fanno sacrifici». Il problema numero uno della Roma si chiama mancanza di dialogo. Domenica Ranieri ha tenuto a rapporto la squadra. Ha chiesto a tutti il massimo impegno per non buttare via la stagione, ha strigliato gli attaccanti ricordando loro il lavoro che Cavani fa anche in fase difensiva, ha chiesto a tutti se dovessero dirgli qualcosa. Non è arrivata nessuna risposta. Se l'avventura di Ranieri non è finita, principalmente, è perché nessuno nella Roma adesso comanda davvero.
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