(redazione ForzaRoma.info) Il giorno dopo Roma-Napoli diamo uno sguardo ai quotidiani sportivi e non per vedere i voti in pagella ai giallorossi che hanno conquistato l'ottava vittoria consecutiva in campionato.
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Roma-Napoli 2-0 LE PAGELLE DEI QUOTIDIANI De Rossi è stratosferico, De Sanctis fa il miracolo
(redazione ForzaRoma.info) Il giorno dopo Roma-Napoli diamo uno sguardo ai quotidiani sportivi e non per vedere i voti in pagella ai giallorossi che hanno conquistato l’ottava vittoria consecutiva in campionato.
GAZZETTA DELLO SPORT
De Sanctis 6,5 – Il faccia a faccia con Pandev è gioco di specchi. Morgan il pirata è bravo a rimanere in piedi, a non farsi ingannare dalle finte e controfinte dell'altro. Così ne sporca il tiro e consente a De Rossi di fare il salvatore della porta. Il resto è ordinaria amministrazione
Maicon 6 – Maicon meno ambizioso, ma più giudizioso, per nulla avventuriero. Attacca quando può, quando si creano le condizioni, perchè questo chiede Garcia ai terzini, e poi Insigne è un tipo fastidioso. La Roma è un blocco di granito, non c'è spazio per i personalismi.
Benatia 7 – Benatia,Castan, De Rossi, Totti: è questa la spina d'orsale della Roma “aggarciata”. Benatia rappresenta la prima pietra davanti a De Sanctis ed è difficile smuoverla. Anticipi, coperture, senso della posizione: tutto il campionario del bravo difensore
Castan 7 – Difficile coglierlo in ...Castan: i palloni sono tutti suoi, o quasi, e neppure l'ingresso di Higuain gli mette ansia. Lui e Benatia formano cerniera che si apre di rado. Quando succede, i napoletani sciupano. Bravi e fortunati, questi due.
Dodò 6 – Se pensate che un terzino sinisto debba più che altro spingere, Dodò fa per voi (intraprendenza, voglia di provarci). Se pensate che un difensore debba difendere, Dodò non è il vostro uomo (deve migliorare nelle diagonali difensive).
De Rossi 7,5 – Come se avesse segnato un gol: l'acrobatico salvataggio del primo tempo è un momento cruciale, anche se sarebbe riduttivo condensare i 90 minuti nell'episodio. De Rossi lo vedi, lo senti, lo avverti. E' il muro portante.
Strootman 7 – Strootman contro Behrami, duri a centrocampo, e sembra di ascoltare il rumore dei contrasti. Dei tre mediani romanisti è il meno appariscente, ma non si può prescindere dalla sua corsa., dal suo senso della giometria. L'olandese rombante.
Florenzi 6,5 – Di corsa come sempre. E' pungente quando ne ha l'opportunità . Un tiro che finisce fuori di poco, il cross che porta al rigore del 2-0. Senza Florenzi la Roma perderebbe equilibrio. Esterno d'attacco ma di facciata: in realtà è dappertutto.
Totti 6 – Si arrende alla mezz'ora per problemi ad una coscia. Nei minuti precedenti si era fatto notare per il tacco che aveva acceso la palla goal sciupata da Gervinho e per la solita interpretazione da “tuttocampista”.Senza Totti si perde bellezza.
Gervinho 6 – Tratta le partite come scatolette di tonno, le apre con una velocità che scassa e sconquassa. A volte però diventa “sprechino”, conferma di avere poca confidenza col gol. Con una dicesa si procura la punizione del gol di Pjanic: non è poco.
Borriello 6,5 – Chi si rivede, Borriello coi baffetti da sparviero e senza vezzi da star del priveè.Si mette al servizio degli altri, pressa e rincorre, perchè così vuole il Codice Garcia. Il suo attimo di gloria è il rigore procurato, con annessa espulsione di Cannavaro.
Ljajic 5,5 – Forse si aspettava di giocare, forse ci è rimasto male che alla fine Garcia ha deciso comunque di puntare su Gervinho acciaccato. L'allenatore gli concede una mezz'ora abbondante, ma Ljajic non la sfrutta. Occhio, il “tenente” Garcia non ama gli imbosvati
Marquinho S.V. - Pochi minuti verso la fine quando il risultato è in cassaforte e c'è solo da evitare che il napoli trovi la combinazione per rientrare in partita. Marquinho esegue gli ordini ed il 2-0 resta tale
CORRIERE DELLO SPORT
De Sanctis 7
- Non è lì solo per urlare e il presuntuoso Pandev se ne accorge al 35'. Signori, un portiere in maglia giallorossa.
Maicon 7
- Da solo ingorga la sua fascia e anche quella altrui: deve, perché qualche diagonale Dodò gliela chiede. Alla fine della partita ha ancora il fiato che manca sin dalla metà a giovincelli dallo sguardo smarrito. Mentre il suo resta d'acciaio dall'inizio al fischio finale.
Benatia 6,5
- Gli mancano certezze verso sinistra e accanto. Sembra più preoccupato dello stesso Garcia per le crepe che si formano dove manca Balzaretti. Sbaglia solo un paio di palloni, l'ammonizione conclusiva lo spedisce in diffida.
Castan 6,5
- Va fuori posizione lui e ci spedisce anche Benatia sul taglio di Pandev che per un istante paralizza l'Olimpico. Nell'interrogazione dell'attacco veloce del Napoli è in difficoltà. Però tiene bene il fortino nel momento della paura.
Dodò 6,5
- Alla prima chiamata difensiva perde la direzione, l'equilibrio e Callejon. Lo aiuta il baricentro alto della Roma o basso del Napoli, fate voi. Evapora nel secondo tempo di sofferenza acuta, per ricomporsi nel faticoso finale quando tenere il pallone e distribuirlo diventa più importante che non rosicchiare i polpacci degli attaccanti.
Pjanic 8
- Vederlo diventare direttore d'orchestra, maestro e virtuoso, campione insomma, è semplicissimo. Basta togliergli Totti dagli stinchi e dai pensieri. Non sarà sempre così, per il momento sì ed è l'unico limite che riusciamo a rintracciare nel suo talento. C'è un arcobaleno dietro quel pallone che scavalca cielo e Reina. C'è il gelo nel cuore e nel fegato che gli permettono di tirare il rigore.
De Rossi 7,5
- Si mette anche in porta in questa partita che richiede più attenzione che genio. Qualche lancio finisce nei fossati, ma i fossati spariscono davanti alla trincea che Capitan Futuro (e in questo caso Presente) scava a centrocampo. Se capita, porta pure i suoi saluti a Reina.
Strootman 6,5
- La semplicità con la quale si muove rasenta il classicismo. E forse è proprio per questo che gli avversari non riescono a impedirgli di concludere, con quel suo calcetto stretto che fa schizzare il pallone come a Subbuteo. Chiude sfinito e significa semplicemente che non regala mai un centimetro a nessuno.
Florenzi 6,5
- Se sta a destra, con Maicon trivella la difesa del Napoli. Se sta a sinistra, ha qualche problema in più a tenere relazioni sociali con Dodò. Sa come tirare in porta e giustamente ci tiene a dimostrarlo. Il cross che crea il rigore è un incantesimo.
Totti 6,5
- L'intuizione artistica, l'istinto e la bellezza pura, tutto in un colpo di tacco. Questo ha un prezzo e lo si paga quando non si dovrebbe. Dal momento in cui è forzato a uscire la Roma impiega tempo a riplasmarsi.
Borriello (33' st) 7
- I piedi contano poco. Qui servono spalle, muscoli, denti stretti. Ce li mette tutti e schianta persino l'esperienza di Paolo Cannavaro. Ma davvero qualcuno pensava che sarebbe stato inutile?
Gervinho 6,5
- Un quarto d'ora per rivedere il mitico Gervinho, quello per il quale la porta è piccola come l'ingresso di un formicaio. Garcia lo sposta da un lato all'altro e pure al centro a caccia di difensori da saltare e di falli, tipo quello che procura a Pjanic la punizione da dipingere. Stanco e sempre pericoloso.
Ljajic (12' st) 6
- Ha partecipato alla festa e quindi merita di firmare il libro degli ospiti. Palla al piede è uno show ambulante, non certo un professore di strategia: comunque sbagliare qualche scelta nell'accrocco di un incontro tanto importante e tanto patito va messo nel bilancio preventivo.
Garcia (All.) 7,5
- Ragazzi, otto. Otto partite giocate, otto vinte. Il voto probabilmente dovrebbe essere quello. Un mezzo punto glielo togliamo perché l'infortunio di Totti lo coglie lievemente alla sprovvista e perché il Napoli riesce per mezz'ora a mettere sotto la sua Roma, non semplicemente con il fisico ma di tecnica e di tattica. Eppure gli bastano due gesti e una faccia nera per saldare i pezzi che ballano. Il suo maestro Benitez non era contento, ieri sera.
IL ROMANISTA
DE SANCTIS 8 Ok, quella parata su Pandev è un mezzo miracolo. Ma quelli non è l’unico portiere a farli. C’è una cosa che fa solo lui. Poco dopo, pochissimo, appena qualche decimo di secondo. Guardatelo, riguardatelo come corre verso De Rossi che sta volando a togliere la palla dalla rete. Dietro quel volo c’è lui, che già urla, che aiuta Daniele a saltare più lungo, più in alto. Sempre più sù.
MAICON 7,5 Al 45esimo rischia il rigore e l’espulsione. Qualche secondo dopo rischia di segnare e si vorrebbe strappare i pantaloncini per la rabbia. Prima e dopo rischia di mettere in imbarazzo tutti gli avversari che gli capitano davanti. Anzi, non rischia, lo fa. Li salta come birilli, li abbatte come fuscelli, li domina mentalmente e fisicamente. C’è una palla che va verso il fallo laterale, lui la copre, Insigne non ci prova neppure a pressarlo, a spingerlo. D’altronde come si può spingere una montagna?
BENATIA 7 In quel fallo a tempo scaduto, in quella ammonizione che sembra ingenua, c’è molto del primato della Roma. Come l’espulsione di Balzaretti a Milano. C’è la voglia di vincere di uno che non perde mai. Tra lo scorso anno e questo per lui sono 15 di fila. Per lui e per la Roma è un solo gol subito in 8 partite. E ora c’è Udine, la sua Udine.
CASTAN 7,5 Biabiany è un alieno. Sulla terra non c’è nessun altro che è riuscito a segnare alla Roma. Non c’è nessun altro che è riuscito a superare questo Castan. Perfetto, cattivo, veloce, lucido. Che spazza quando serve, che imposta quando può, che mette la gamba, che mette la testa. E quel paio di passi indietro sull’azione di Pandev sono l’eccezione ad una regola meravigliosa.
DODO' 6,5 Non era la partita più facile per prendere coraggio e dimestichezza col campo, per sentirsi protagonista di una squadra perfetta. Parte con paura, poi cresce tanto. Esce Totti e riecco un po’ di paura. Ma non come all’inizio, a quel punto è anche lui nella mischia, è anche lui nel favoloso mondo della Roma capolista e il modo come scatta al gol di Pjanic lo dimostra pienamente.
PJANIC 9 C’è un momento per tutto, solo alcuni lo sanno cogliere. Per battere quella punizione c’è il momento perfetto e Miralem ha il piede e la testa per capirlo quel momento. Non un secondo prima, non un secondo dopo. 48esimo, terzo minuto di recupero. Così non hanno possibilità di ripartire. Così li ha inchiodati. Il fioretto e la sciabola, anzi, la mazza ferrata, quella con cui spara in porta il rigore. E poi a mostrare a tutti il nome sulla maglia. Pjanic, Pjanic, Pjanic, Pjanic urlava l’Olimpico e l’uscita dallo stadio di un certo Maradona l’hanno notata davero in pochi.
DE ROSSI 8,5 Il grosso l’aveva già fatto De Sanctis. Ma il suo non è solo un salvataggio, è il decollo di un bombardiere. E’ un rombo assordante, la potenza pura nella leggerezza di un volo. Una forbice, un carpiato fino al fondo della rete. Guardate la faccia di Pandev mentre lo vede a un metro e mezzo da terra. E’ grinta, è foga, è prepotenza tecnica. Quella messa su ogni palla. No Danie’, non poteva essere quella l’ultima partita. Non poteva essere la fine. E’ stata l’inizio.
STROOTMAN 8 Dove c’è Strootman c’è casa. Quando ha la palla lui ti senti al sicuro, ti senti circondato di ovatta, sai che non può succederti nulla di brutto. E’ come Terminator, è acciaio liquido. Impenetrabile quando ci sbattono gli avversari e fluido quando la palla ce l’ha la Roma. E’ una macchina da calcio, è una macchina perfetta. Un mini errore al 43’ del secondo tempo solo per ricordare che sotto sotto è umano.
FLORENZI 7 C’è andato vicino al quarto gol di fila, con quel tiro strozzato appena un po’. Ma che importa?! Conta il resto, conta che corre come se non fosse andato in Nazionale, come se avesse risposato per 12 giorni. Prende botte, si affacciano i crampi, lui non fa una piega e riparte come una molla.
TOTTI 7 Quando è uscito lui hanno tremato i romanisti. Per qualche istante ha tremato anche la Roma. Che poi ha vinto anche per lui, che ha fatto in tempo ad illuminare solo un paio di volte (vedi una palla spledida per Pjanic) prima di arrendersi a un muscolo che fa i capricci. Torna presto capita’!
GERVINHO 7,5 Ogni volta che prende palla, il popolo romanista si esalta. Ogni volta che accelera, c’è il vento della Curva Sud a spingerlo più veloce della luce. Ma Gervinho non è solo un atleta, non è solo un possibile rivale di Bolt. Gervinho è un calciatore intelligente, tecnico, decisivo. E’ semplicemente fortissimo. Ed è nostro.
GARCIA 8 Otto, come le vittorie di fila. Lui non ci casca, non fa trasparire nessuna esaltazione. Lui getta acqua sul fuoco di quella che definisce "una vittoria di Pirro". Fa bene a dirlo, è il suo ruolo. Ma chi guarda la sua Roma non può non esaltarsi, non può non rimanare incantato dal gioco, dalla forza mentale di una squadra più forte degli infortuni. Più forte di tutti.
BORRIELLO 7,5 Il rigore è solo il risultato, è solo l’effetto. La causa è la sua voglia, il suo spirito, quello con cui entra, con cui lotta, con cui va a recuperare in difesa. Quello che ridà ai compagni un po’ scombussolati dall’uscita di Totti. Marco non è Francesco, è qualcosa di differente, è fondamentale anche lui.
LJAJIC 6 Fatica a entrare in partita. Sembra non metterci la stessa furia agonistica dei compagni. Quella che dovrà abbinare alla sua classe a Udine, dove sarà quasi certamente titolare.
MARQUINHO SV Solo pochi minuti ma la conferma che Garcia ci conta.
IL MESSAGGERO
DE SANCTIS 7,5
Sullo zero a zero si trova a tu per tu con Pandev e riesce abilmente a sporcargli il tiro, primadel salvataggio acrobatico di De Rossi. Poi Insigne gli tira sul palo. Un telefonata di Inler e un’altra di Insigne, nella ripresa. Imbattuto per la settima volta su otto, quinta di fila.
MAICON 6,5
Il compito di difendere su Insigne non è semplice, lui però cerca lo stesso di proporsi in avanti.Fa il suo con grande mestiere.
BENATIA 6,5
Centralmente, nella prima frazione, il Napoli trova varchi con eccessiva facilità e lui, in tandem con Castan, non può essere esente da colpe.Ripresa di altro spessore.
CASTAN 6,5
Vale per lui il discorso fatto per Benatia.Strana ma bella, la coppia.
DODÒ 6
La fase difensiva non è il suo pezzo forte, e ne sa qualcosa Callejon che spesso taglia alle sue spalle. Sale di tono e sbaglia meno nella ripresa.
PJANIC 9
La punizione che sblocca la partita è un gioiello di rarissima bellezza. Un numero alla Maradona (di destro) proprio sotto gli occhi di Diego. Prima e dopo la prodezza, una prestazione da assoluto protagonista nel ruolo di regista offensivo. Impeccabile dal dischetto.
DE ROSSI 8
Gioca molto basso, quasi tra i due centrali di difesa: non sbaglia un movimento, dà serenità alla squadra e ai tifosi. Strepitoso.
STROOTMAN 7
Cuce il gioco, tampona e fa ripartire l’azione anche se i centrocampisti di Benitez gli mordono le caviglie. Non perde mai la calma. Bravo.
FLORENZI 6,5
Parte a destra, poi si sposta quindi torna lì. Dà l’impressione di non stare benissimo e fatica fare il solito... Florenzi. Ma il sostanzioso contributo, alla fine, non manca.
TOTTI ng
Resta in campo mezzora giocando da punta centrale poi esce per un problema muscolare.
GERVINHO 6,5
Ogni volta che prende il pallone per il Napoli sono dolori veri. Ha un’occasione sul sinistro, ma tira a lato. E’ lui a conquistare la punizione che lo stesso Pjanic trasforma in gol. Costretto a uscire per guai fisici.
BORRIELLO 6,5
Al posto di Totti con gli stessi compiti:fa a sportellate con tutti e rimedia il calcio di rigore.
LJAJIC 6
Per Gervinho con i muscoli a pezzi: fa arrabbiare più volte Garcia, ma c’è.
MARQUINHO ng
Per l’esausto Florenzi a dieci dalla fine.
GARCIA 8
Otto partite, otto vittorie, voto otto.
ORSATO 6
Non fa grossi danni.
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